Pestaggio in stile Pulp Fiction, «Ci hai rubato la valigia di droga». Due condanne

tribunale il caldo
La vicenda risale al 2019 ed è avvenuta città. Una condanna a 5 anni l'altra a 2

«Ero in casa e hanno suonato: quando ho aperto sono stato picchiato da tre persone, che conoscevo. Stupidamente avevo accettato di fare una cosa per loro: tenere una valigia contenente droga, che poi è sparita». Una brutale aggressione quella avvenuta la sera del 16 marzo 2019 a Novara, quando la vittima, un giovane dominicano preso di mira un gruppo di conoscenti, aveva rimediato pure la frattura del setto nasale, e successivamente era stata a sua volta indagata per concorso in spaccio.

Un’aggressione per la quale E.G., 36 anni, albanese residente in città, è stato condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione e 2 mila euro di multa per lesioni, spaccio e rapina, così come è stata riqualificata l’iniziale ipotesi di estorsione. Il coimputato M.Z., 45 anni, è stato invece condannato a 2 anni per i fatti di droga, essendo stato riconosciuto anche da uno degli acquirenti, e assolto invece dalle imputazioni, non essendo dimostrata la sua partecipazione al pestaggio. Il pm aveva chiesto 8 anni e 4 mesi per entrambi, mentre i loro difensori avevano concluso per l’assoluzione. Una donna, conoscente dei due, sarà giudicata separatamente: ha provato a patteggiare 2 anni ma la pena è stata ritenuta non congrua dal giudice.

La vicenda risale dunque al 16 marzo di cinque anni fa. Quella sera la polizia soccorre in centro il dominicano, semi spogliato e coperto di sangue. Verificano che la sua casa, la cantina e il garage sono completamente a soqquadro. I poliziotti gli fanno qualche domanda, ma lui è molto spaventato. Cerca di minimizzare l’accaduto: «Non è successo nulla». Solo successivamente decide di andare in ospedale, dove gli vengono diagnosticate la frattura del setto nasale e la perforazione del timpano destro, con un’iniziale prognosi di 21 giorni. Gli investigatori verificano che la situazione è più grave del previsto. Al giovane sono stati rubati il cellulare e l’auto di proprietà dei genitori. Si viene poi a sapere che il pestaggio è in qualche modo legato alla sparizione di una valigia contenente stupefacente, di cui gli aggressori incolpavano il dominicano. Lui nega. Ma viene anche minacciato di morte al telefono: «Se non ci ridai la valigia, fai una brutta fine. Sei un uomo morto», lo avvertono. Una vera e propria escalation di violenze verbali. Che non cessano nemmeno quando, alcuni giorno dopo, la vittima decide di lasciare il territorio nazionale. Le minacce proseguono nei confronti dei genitori: «Tuo figlio ha un problema con noi: in garage ha una valigia che ci appartiene e deve essere restituita».

La polizia ricostruisce poi che la valigia, presa ad Alessandria, doveva essere portata a Torino. Ma il gruppo novarese non era riuscito a piazzare la droga; e il dominicano, al rientro, si era offerto di nasconderla nel suo garage. Poi era misteriosamente sparita. E qualcuno non l’aveva presa bene.

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Pestaggio in stile Pulp Fiction, «Ci hai rubato la valigia di droga». Due condanne

La vicenda risale al 2019 ed è avvenuta città. Una condanna a 5 anni l’altra a 2

tribunale il caldo

«Ero in casa e hanno suonato: quando ho aperto sono stato picchiato da tre persone, che conoscevo. Stupidamente avevo accettato di fare una cosa per loro: tenere una valigia contenente droga, che poi è sparita». Una brutale aggressione quella avvenuta la sera del 16 marzo 2019 a Novara, quando la vittima, un giovane dominicano preso di mira un gruppo di conoscenti, aveva rimediato pure la frattura del setto nasale, e successivamente era stata a sua volta indagata per concorso in spaccio.

Un’aggressione per la quale E.G., 36 anni, albanese residente in città, è stato condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione e 2 mila euro di multa per lesioni, spaccio e rapina, così come è stata riqualificata l’iniziale ipotesi di estorsione. Il coimputato M.Z., 45 anni, è stato invece condannato a 2 anni per i fatti di droga, essendo stato riconosciuto anche da uno degli acquirenti, e assolto invece dalle imputazioni, non essendo dimostrata la sua partecipazione al pestaggio. Il pm aveva chiesto 8 anni e 4 mesi per entrambi, mentre i loro difensori avevano concluso per l’assoluzione. Una donna, conoscente dei due, sarà giudicata separatamente: ha provato a patteggiare 2 anni ma la pena è stata ritenuta non congrua dal giudice.

La vicenda risale dunque al 16 marzo di cinque anni fa. Quella sera la polizia soccorre in centro il dominicano, semi spogliato e coperto di sangue. Verificano che la sua casa, la cantina e il garage sono completamente a soqquadro. I poliziotti gli fanno qualche domanda, ma lui è molto spaventato. Cerca di minimizzare l’accaduto: «Non è successo nulla». Solo successivamente decide di andare in ospedale, dove gli vengono diagnosticate la frattura del setto nasale e la perforazione del timpano destro, con un’iniziale prognosi di 21 giorni. Gli investigatori verificano che la situazione è più grave del previsto. Al giovane sono stati rubati il cellulare e l’auto di proprietà dei genitori. Si viene poi a sapere che il pestaggio è in qualche modo legato alla sparizione di una valigia contenente stupefacente, di cui gli aggressori incolpavano il dominicano. Lui nega. Ma viene anche minacciato di morte al telefono: «Se non ci ridai la valigia, fai una brutta fine. Sei un uomo morto», lo avvertono. Una vera e propria escalation di violenze verbali. Che non cessano nemmeno quando, alcuni giorno dopo, la vittima decide di lasciare il territorio nazionale. Le minacce proseguono nei confronti dei genitori: «Tuo figlio ha un problema con noi: in garage ha una valigia che ci appartiene e deve essere restituita».

La polizia ricostruisce poi che la valigia, presa ad Alessandria, doveva essere portata a Torino. Ma il gruppo novarese non era riuscito a piazzare la droga; e il dominicano, al rientro, si era offerto di nasconderla nel suo garage. Poi era misteriosamente sparita. E qualcuno non l’aveva presa bene.

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