Si intasca 1,8 milioni e manda in rovina la cooperativa: condannata l’impiegata infedele di Galliate

Con quanto aveva sottratto, la donna aveva acquistato una Porsche, una Mercedes, un appartamento, borse e scarpe di Gucci e Vuitton

Aveva lasciato sul lastrico la cooperativa per cui aveva lavorato per quattro anni, intascandosi quasi due milioni di euro. I dipendenti della Roc Ricambi di Borgo Vercelli che lavoravano nella cooperativa, infatti, erano rimasti senza lavoro. Ora l’impiegata infedele, V.C., una ragazza di 31 anni di Galliate, assunta nel 2016 per gestire la contabilità, deve scontare 2 anni e mezzo di reclusione. La sentenza per furto aggravato emessa dal tribunale di Vercelli, confermata nei successivi gradi di giudizio, è diventata definitiva. Definitiva anche la condanna per riciclaggio del marito della giovane, A.D., a 2 anni e 1 mese, e della suocera N.A., madre dell’uomo, a 2 anni con la condizionale.

Non hanno trovato accoglimento le argomentazioni sostenute dalla difesa, in primis che l’importo di 1,8 milioni era nettamente superiore a quelli dei bonifici effettuati dai conti delle società in cui operava l’imputata, e in seconda battuta la derubricazione del reato in appropriazione indebita, meno grave del furto.

La vicenda era venuta alla luce nel 2021 quando si dovevano liquidare gli utili agli oltre 40 soci e il presidente della cooperativa si era accorto che non c’erano abbastanza fondi. Era quindi partita la verifica. In fase di indagine erano stati sequestrati conti corrente, auto di lussa (fra cui una Porsche e una Mercedes), e un immobile acquistato a Novara all’asta, oltre a numerosi beni di lusso ritenuti pagati col denaro rubato. Ma la donna aveva nell’armadio anche diverse borse Louis Vuitton e scarpe di Gucci, beni molto al di sopra delle possibilità del suo stipendio di impiegata.

Secondo gli investigatori, dal giugno 2016 al marzo 2021 a più riprese la galliatese aveva sottratto soldi dalle due cooperative per cui lavorava (c’era una sede anche a Genova), tramite dei bonifici camuffati che ufficialmente erano spese per ricambi, di importi consistenti, e sembravano operazioni contabili regolari. Si occupava della contabilità e aveva potuto agire indisturbata, perché era lei a gestire tutta la parte economica della cooperativa, lei si occupava di tutte le operazioni e aveva accesso a tutti i conti e alla cassa.

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Si intasca 1,8 milioni e manda in rovina la cooperativa: condannata l’impiegata infedele di Galliate

Con quanto aveva sottratto, la donna aveva acquistato una Porsche, una Mercedes, un appartamento, borse e scarpe di Gucci e Vuitton

Aveva lasciato sul lastrico la cooperativa per cui aveva lavorato per quattro anni, intascandosi quasi due milioni di euro. I dipendenti della Roc Ricambi di Borgo Vercelli che lavoravano nella cooperativa, infatti, erano rimasti senza lavoro. Ora l’impiegata infedele, V.C., una ragazza di 31 anni di Galliate, assunta nel 2016 per gestire la contabilità, deve scontare 2 anni e mezzo di reclusione. La sentenza per furto aggravato emessa dal tribunale di Vercelli, confermata nei successivi gradi di giudizio, è diventata definitiva. Definitiva anche la condanna per riciclaggio del marito della giovane, A.D., a 2 anni e 1 mese, e della suocera N.A., madre dell’uomo, a 2 anni con la condizionale.

Non hanno trovato accoglimento le argomentazioni sostenute dalla difesa, in primis che l’importo di 1,8 milioni era nettamente superiore a quelli dei bonifici effettuati dai conti delle società in cui operava l’imputata, e in seconda battuta la derubricazione del reato in appropriazione indebita, meno grave del furto.

La vicenda era venuta alla luce nel 2021 quando si dovevano liquidare gli utili agli oltre 40 soci e il presidente della cooperativa si era accorto che non c’erano abbastanza fondi. Era quindi partita la verifica. In fase di indagine erano stati sequestrati conti corrente, auto di lussa (fra cui una Porsche e una Mercedes), e un immobile acquistato a Novara all’asta, oltre a numerosi beni di lusso ritenuti pagati col denaro rubato. Ma la donna aveva nell’armadio anche diverse borse Louis Vuitton e scarpe di Gucci, beni molto al di sopra delle possibilità del suo stipendio di impiegata.

Secondo gli investigatori, dal giugno 2016 al marzo 2021 a più riprese la galliatese aveva sottratto soldi dalle due cooperative per cui lavorava (c’era una sede anche a Genova), tramite dei bonifici camuffati che ufficialmente erano spese per ricambi, di importi consistenti, e sembravano operazioni contabili regolari. Si occupava della contabilità e aveva potuto agire indisturbata, perché era lei a gestire tutta la parte economica della cooperativa, lei si occupava di tutte le operazioni e aveva accesso a tutti i conti e alla cassa.

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