All’inizio i ragazzi del gruppo “Ultima Generazione“ erano riusciti a diventare spesso antipatici a molti. Le loro battaglie contro il cambiamento climatico a base di imbrattamenti di monumenti e quadri li stavano qualificando come degli sporcaccioni più che come dei contestatori politici.
Bisogna dire onestamente che i danni maggiori contro le opere d’arte li hanno fatti però dei turisti senza alcuna velleità politica ma disponibili a distruggere letteralmente un quadro di valore pur di fare un selfie da postare on line.
Anche i blocchi stradali li rendevano antipatici per i ritardi alla circolazione tanto che il governo Meloni lo ha fatto diventare un reato punito anche severamente. Ora mi sembra che questi ragazzi , un gruppo minoritario ma i ragazzi stessi sono una minoranza in una società italiana sempre più vecchia, abbiano azzeccato oggetto e metodo .
Si piazzano davanti a grandi magazzini che offrono lavoro e contestano gli stipendi inadeguati, 850 euro al mese per 7 ore 6 giorni alla settimana con cui si potrà pagare forse affitto, servizi e bollette di un monolocale ma senza riuscire a spendere altro per mangiare e vestirsi.
Chiedono anche di abolire l’iva sui beni di prima necessità: pane, olio, passata di pomodoro. Sembra una richiesta velleitaria, irrealistica e irrealizzabile, demagogica e populista. Certo, peccato che per anni Meloni e Salvini abbiano richiesto esattamente la stessa cosa salvo dimenticarselo completamente al momento in cui sono arrivati, anche qui da qualche anno, alla guida del governo .
Certo l’iva è una tassa europea ma tutti i governi nazionali hanno una buona possibilità di modularla, di abbassarla o aumentarla, di abbassarla ancora su certe merci e aumentarla su altre. Ultima Generazione sta imparando a fare politica e forse non è male.