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Un patentino per vivere il mondo digitale nella cultura del rispetto

Consegnato questa mattina al "Fauser" il riconoscimento agli studenti delle secondarie di primo grado che hanno preso parte al percorso di formazione per un uso consapevole dello smartphone

Un vero e proprio patentino, molto simile alla nuova carta d’identità plastificata e alla tessera sanitaria, per non parlare del reale permesso di guida. E’ quello che è stato consegnato questa mattina, giovedì 25 maggio, nell’aula magna dell’Istituto “Fauser” di Novara a una folta rappresentanza degli oltre 1.700 ragazzi e ragazze del primo anno degli istituti secondari di primo grado della provincia di Novara che hanno partecipato al progetto.


«Un percorso di formazione – ha detto Loreta Guacci, referente dell’Ambito territoriale novarese dell’Ufficio scolastico regionale – soprattutto sostanziale, di consapevolezza e di acquisizione di cittadinanza attiva. Le problematiche legate ad uso della rete sono moltissime; il telefono cellulare è, per certi versi, un amico ma che al tempo stesso ci cattura molte energie ed è in grado di nascondere anche insidie».


Il percorso è stato rivolto in prima battuta ai docenti, che poi hanno coinvolto i ragazzi, «in modo da poter dare loro le nozioni importanti per un uso consapevole del cellulare e che poi hanno portato al superamento di un test e il conseguimento di una patente, un’abilitazione, un qualcosa che ci permetta di utilizzare in maniera più consapevole uno strumento che ha molteplici aspetti, alcuni positivi, altri negativi e insidiosi anche dal punto di vista ambientale».


Diversi i partner che hanno sostenuto il progetto, dalla Regione all’Ufficio scolastico; e poi ancora l’Asl e l’Arpa, oltre naturalmente alla Polizia di Stato, da anni in prima fila nel quotidiano impegno di carattere preventivo nel mondo della scuola. Tutti elementi che grazie al loro trait d’union hanno permesso «di indicare ai ragazzi il giusto cammino verso una cittadinanza consapevole».


I saluti istituzionali sono stati portati dai tanti dei soggetti coinvolti, dal questore Alessandra Faranda Cordella al viceprefetto Marco Baldino; e poi il consigliere regionale Domenico Rossi, il consigliere provinciale Andrea Crivelli, l’assessore del Comune di Novara Teresa Armienti, il direttore generale dell’Asl Angelo Penna, il dirigente dell’Iti “Omar” Francesco Ticozzi (referente provinciale scolastico contro il bullismo), per finire con chi ha seguito in prima persona il corso, il sovrintendente della Polizia di Stato Roberto Musco e la senatrice Elena Ferrara, autrice della legge contro il cyberbullismo.


Sono pi sfilati i rappresentanti della ventina di istituti “premiati” (Boroli, Bottacchi Borgomanero 1 e 2, Musso, Fornara Ossola di Novara e di Carpignano Sesia, Vergante, Camilleri di Varallo Pombia, Momo, Verjus di Oleggio, Antonelli di Bellinzago, Calvino di Galliate, Behar di Trecate, San Giulio, Montale di Gattico Verino e Dormelletto, oltre ancora per il capoluogo il Convitto Carlo Alberto e il Duca d’Aosta). A ritirare le loro “patenti” anche gli studenti di casa del “Fauser” (che avevano partecipato precedentemente al corso) con il loro dirigente scolastico Igino Iuliano, mentre un simbolico impegno a un uso consapevole dello smartphone è stato letto da uno studente e da un genitore.

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Luca Mattioli

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