Panchine rosse: Galliate dice “No” alla violenza sulle donne

Anche la città di Galliate ora ha le sue panchine rosse, quel segno in più che grida forte: “No alla violenza contro le donne”. Sono tre in tutto e l’amministrazione ne ha già collocata una in piazza Veneto nella giornata di ieri, martedì 3 marzo. Le altre due invece saranno collocate a Spazio Gajà e vicino all’ospedale, è soltanto questione di giorni.

«Il primo grazie va al consigliere Norma Porzio, che è stata promotrice dell’iniziativa, – dice il primo cittadino Claudiano Di Caprio – ringrazio poi le attività commerciali e gli artigiani, nello specifico Elena Grassi e Roberto Ceffa, che hanno contribuito a realizzare tutto questo».

Le tre panchine infatti non sono nuove, era quelle tolte dalla piazza e “ri-usate”. Sono state sistemate, verniciate ed è stata affissa una targa.

«Il no alla violenza contro le donne non è solo in date prefissate o quando c’è una ricorrenza, lo diciamo sempre. Le panchine rosse sono un ulteriore segnale di questa nostra battaglia».

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Elena Mittino

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Panchine rosse: Galliate dice “No” alla violenza sulle donne

Anche la città di Galliate ora ha le sue panchine rosse, quel segno in più che grida forte: "No alla violenza contro le donne". Sono tre in tutto e l'amministrazione ne ha già collocata una in piazza Veneto nella giornata di ieri, martedì 3 marzo. Le altre due invece saranno collocate a Spazio Gajà e vicino all'ospedale, è soltanto questione di giorni. «Il primo grazie va al consigliere Norma Porzio, che è stata promotrice dell'iniziativa, - dice il primo cittadino Claudiano Di Caprio - ringrazio poi le attività commerciali e gli artigiani, nello specifico Elena Grassi e Roberto Ceffa, che hanno contribuito a realizzare tutto questo». Le tre panchine infatti non sono nuove, era quelle tolte dalla piazza e "ri-usate". Sono state sistemate, verniciate ed è stata affissa una targa. «Il no alla violenza contro le donne non è solo in date prefissate o quando c'è una ricorrenza, lo diciamo sempre. Le panchine rosse sono un ulteriore segnale di questa nostra battaglia».

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