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Bellinzago: dopo trent’anni approvato il nuovo Piano regolatore

Il sindaco Sponghini: «Un piano che guarda alla sostenibilità ambientale, al rispetto del consumo di suolo e guarda alla riqualificazione del centro storico»

Bellinzago: dopo trent’anni approvato il nuovo Piano regolatore. Il consiglio comunale del 31 marzo ha segnato un altro passo davvero importante per Bellinzago. È stato, infatti, approvato il progetto preliminare del nuovo piano regolatore che finalmente, dopo 30 anni, si rinnova, si adegua e si aggiorna a quelle che sono le nuove esigenze della comunità e a quelli che sono gli aggiornamenti delle normative sovraordinate.

La proposta tecnica del progetto preliminare del nuovo Piano regolatore era passata nel corso del 2021 in conferenza di servizi con tutti gli enti e soggetti istituzionali che hanno poi presentato i propri contributi e proposte ma anche espliciti complimenti indicati nei vari pareri come quello della provincia di Novara che ha ritenuto importante rilevare il proprio apprezzamento sul lavoro svolto a partire dall’approccio generale, ovvero dai criteri rigorosi utilizzati per la valutazione delle richieste dei cittadini che ha portato nella proposta di Piano all’individuazione o conferma esclusivamente di aree che completano e razionalizzano il disegno urbano ricompattandolo e ridensificandolo, con particolare attenzione alla qualità degli insediamenti.

«Siamo veramente soddisfatti del piano approvato – dichiara il sindaco Fabio Sponghini – ed orgogliosi per i vari apprezzamenti che sono stati avanzati durante la conferenza anche da parte dei funzionari della Regione. Così come anche del fatto che il nostro progetto di piano sia arrivato come esempio al tavolo di un convegno interregionale come esperienza virtuosa. Abbiamo approvato un piano che per primo aspetto guarda alla sostenibilità ambientale e al rispetto del consumo di suolo considerata quale risorsa primaria non riproducibile; pone le basi per il rilancio della riqualificazione del centro storico il cui perimetro è stato ridotto di un 20/25% grazie allo stralcio di molti edifici di alcune frange di vie e di un intero isolato. Finalmente dopo svariati lustri sono state date risposte anche a molti cittadini che attendevano modifiche di alcune aree e terreni. Ora si aprirà un ulteriore termine di 60 giorni – conclude il sindaco – durante il quale i cittadini ed operatori potranno far pervenire le proprie osservazioni per poi proseguire con l’ultimo passaggio del progetto definitivo. Grandi ringraziamenti devono essere fatti al progettista dott. Guido Vallino che grazie alla sua competenza e alla collaborazione con altri professionisti ha permesso di raggiungere un tale risultato. Ma anche ai nostri tecnici comunali e all’ex assessore Damiano Bovio».

Durante il consiglio comunale è intervenuto anche il professionista incaricato, Guido Vallino, che ha voluto esprimere l’apprezzamento per questa esperienza di lavoro a Bellinzago che ha definito significativa e importante. «Nel rapporto che si instaura tra il tecnico incaricato e l’amministrazione devo dire che raramente c’è stata una coesione d’intenti e di approcci rispetto alla visione del territorio. Non vi nascondo che in altre occasione l’approccio da parte degli amministratori è un po’ più interessato; invece nel caso specifico di Bellinzago devo riconoscere che  non ho mai avuto pressioni di alcun tipo da parte degli amministratori e siccome siamo in vena di ringraziamenti a me tocca doverosamente ringraziare l’anno trascorso con un assessore prezioso come l’ex assessore Bovio che ha avuto la pazienza di seguire con competenza e veramente con dedizione l’evoluzione del nostro lavoro e soprattutto poi riuscire a portare in conferenza con gli enti competenti e poi portare a compimento il percorso della conferenza. Non sono molte le amministrazioni comunali che oggi hanno il coraggio di intraprendere un percorso di rivisitazione del proprio strumento urbanistico proprio perché ci sono delle stringenti normative sovraordinate che danno dei paletti molto rigidi e limitano fortemente l’autonomia della proposta che può essere avanzata dal Comune».

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Paolo Pavone

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