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Riparte da Novara la prima Forza Italia del “dopo Berlusconi”

In corso al Castello la “Festa azzurra”, che vede la presenza di tre esponenti del Governo e del governatore del Piemonte Cirio. Il ministro Zangrillo: «Proseguiamo il cammino tracciato dal nostro presidente rivolgendoci alla parte moderata del centrodestra». Cirio: «La mia ricandidatura? Ho dato la mia disponibilità, ma deve decidere la coalizione»

La prima Forza Italia post Berlusconi è ripartita da Novara. La “festa azzurra” andata in scena nel pomeriggio di oggi, sabato 24 giugno, al Castello Visconteo di Novara è stata forzatamente costretta in corso d’opera a cambiare pelle dall’improvvisa scomparsa del leader degli “azzurri”. Così, da un momento prettamente locale, ha finito per assumere connotati prima regionali e, infine, addirittura nazionali. Non solo per l’annunciata presenza di ben tre ministri in carica, oltre che del governatore del Piemonte Alberto Cirio, che hanno finito per svelare – se ce fosse stato bisogno – alcune dinamiche interne al partito, che dalla sua nascita ha sempre vissuto della luce riflessa dal suo fondatore.


Proprio al primo dei tre esponenti del Governo intervenuti, Paolo Zangrillo, anche nelle vesti di coordinatore regionale del partito, è toccato il compito di aprire i lavori insieme a referente provinciale Diego Sozzani. Un primo momento è stato dedicato proprio a Silvio Berlusconi: «Tutti, chi più chi meno – ha detto Zangrillo – abbiamo avuto modo di conoscerlo. Due aspetti legati alla sua persona dobbiamo ricordare: il suo amore verso la libertà, come imprenditore e come politico, e il fatto che non ha mai perso il contatto con la realtà nel confronto con le persone».


L’atmosfera molto emozionata nel ricordo di Silvio Berlusconi – la cui immagine proiettata ha fatto da sfondo allo spazio dei relatori – non ha mancato tuttavia di lasciare intuire come la corsa alla successione sia partita. Il 15 luglio ci sarà il consiglio nazionale del partito, nel corso del quale dovrà essere ufficializzato il nome del “reggente” in vista di un congresso. Difficile parlare di “festa” in momento come questo, ha proseguito Zangrillo, «ma il nostro compito è quello di proseguire nel cammino tracciato dal nostro presidente e continuare a rivolgerci alla parte moderata del centrodestra».

Ma Forza Italia guarda con sempre maggiore attenzione al territorio. A questo tema è stato dedicato uno dei tavoli tematici dell’incontro, nel corso del quale Roberto Cota non ha mancato di evidenziare come «FI sia un partito che definirei tradizionale, perchè oggi più che mai e radicato sul territorio . Questa, a mio avviso, è la strada giusta in un momento un po’ particolare, dove ha prevalso la politica degli slogan e dei social. Invece Forza Italia sta facendo un investimento proprio per questo radicamento».


Nella tavola rotonda con gli amministratori locali Cota ha fatto emergere questa impostazione dal punto di vista politico organizzativo del partito: «Ai rappresentanti chiedo di poter dare risposte concrete su quello che può essere il futuro del Piemonte. Il Consiglio regionale deve essere una “cinghia di trasmissione” che va in due direzioni. Lo spazio politico è quello di un centrodestra moderato in proiezione europea e il radicamento sul territorio può riscoprire tanti aspetti di un’anima federalista e attenta alle caratteristiche di ogni singola zona».


Dal presidente della giunta regionale Alberto Cirio in molti si attendevano l’ufficializzazione della sua ricandidatura come governatore del Piemonte alle elezioni del prossimo anno. Molto diplomaticamente il diretto interessato si è limitato a confermare quanto si sa da giorni: «Ho dato la mia disponibilità, ma la decisione finale spetta a tutta la coalizione».

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Luca Mattioli

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