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Dal Blog Fuori di Cupola

Prima della nascita di Gesù Cristo, la Palestina era così: terreno di scontro fra eserciti e re locali che si facevano la guerra; il popolo era diviso in fazioni, i popoli erano uno contro l’altro. Da un momento all’altro poteva accadere l’irreparabile, Gerusalemme poteva essere distrutta. 

La guerra non aveva regole, era senza esclusione di colpi, era normale uccidere donne e bambini, anziani, c’erano decine di migliaia di profughi che vagavano senza meta, violenze sessuali. Disperazione, pianto, dolore, morte dominavano la vita degli uomini e delle donne della Palestina. Tutti avevano molte ragioni ma tutti avevano anche tantissimi torti. 

Arrivò poi Cristo, con il suo messaggio d’amore per i nemici e per quanti fanno del male, un amore crocifisso e vinto, poi la Resurrezione ma poi ci fu anche Masada. 

Ora, 2023 anni dopo Cristo, in Palestina sembra tutto come allora, anzi forse più perfezionato e tecnologico e ancora più crudele e feroce, cioè Avanti Cristo.

Foto Adnkronos

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Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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