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Gesti vandalici che non servono a nulla 

Si susseguono come un inutile e stanco rituale i gesti del gruppo “Ultima Generazione ” : gruppo di più o meno giovani ecologisti che vogliono richiamare con gesti di vandalismo l’attenzione dell’opinione pubblica sui gravi ritardi con cui la politica cambia le cose per rispondere al cambiamento climatico.

In genere si discute molto delle intenzioni dei ragazzi e sul fatto che siano buone. 

Potrebbero essere  buone a fronte di una politica che spesso specula e sfrutta lo scontento sulle misure che servono per contenere l’inquinamento e il consumo di combustibili fossili.

La gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese e ha paura di eventuali nuove spese per riqualificare per il risparmio energetico la casa o per acquistare un’auto elettrica o con biocarburante.

La politica anziché fare proposte coraggiose per ridistribuire sui più ricchi i costi per la sostenibilità ambientale preferisce soffiare su queste paure e rallentare i necessari cambiamenti che sarebbero ineludibili e urgenti perché davvero rimane troppo poco tempo vedi siccità .

Occorre però chiedersi se questo tipo di gesti può davvero aumentare l’attenzione e l’allarme della gente verso politici ritardatari ed indifferenti sull’ ecologia o sensibili solo a forti interessi economici di pochi.

Verniciare un monumento , imbrattare un’opera d’arte, fa scattare una maggiore sensibilità?

Non credo, non certamente in Italia in cui la prassi di abbandonare alla rovina un monumento, lasciare ricordi e scritte stupide su ogni parete, non riuscire a tenere aperti chiese e musei quanto si dovrebbe tuttora è molto diffusa, troppo diffusa. 

Che differenza passa fra un gruppo di tifosi arrabbiati che sfascia un centro storico comprese fontane e statue e chi versa vernici in una fontana? 

Chi e come dovrebbe capire la differenza fra chi butta vernice sulla parete di Palazzo Vecchio a Firenze e i molti che riescono ancora a scriverci : Ti amo o a Giorgio gli puzzano i piedi? 

Probabilmente sono tecniche di lotta nate in Paesi di forte senso civico in cui questo tipo di trasgressione fa scandalo e sensazione ma non in Italia dove tuttora in pieno centro storico volontari ambientalisti come quelli di Novara Green riescono a raccogliere con fatica e in poche ore quintali di cartacce e cicche di sigarette? 

Sono forme di lotta in perfetta sintonia con lo spirito del tempo che si vorrebbe contrastare: l’idea che tutto si possa sporcare, rompere, usare come si vuole, che niente sia intangibile, sacro, indisponibile per l’impulso individuale, che non ci siano beni comuni e condivisi, pubblici e perciò non sfruttabili e strumentalizzabili. 

Mi sembra una strada non solo illegale e pericolosa ma soprattutto insensata e inutile proprio per gli scopi che questi dimostranti vorrebbero conseguire. 

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Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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