C’è una luce che da quarant’anni non si è mai spenta in via Perazzi. È quella del Cinema Vip, fondato il 31 ottobre 1985 da Mario Tosi, regista e critico cinematografico novarese, che da allora continua a gestirlo con la stessa passione del primo giorno.
«Eravamo un gruppo di amici che andava spesso alla Biennale del Cinema di Venezia – racconta Tosi – e ci chiedevamo perché a Novara non potessimo godere di proiezioni con la qualità del suono Dolby Stereo e uno schermo all’altezza. Il cinema storico Eldorado non offriva questa tecnologia, e gli altri erano teatri adattati. Così è iniziata l’avventura del Vip».
Un’avventura che ha attraversato decenni di cinema e di storia novarese, diventando punto di riferimento per generazioni di spettatori. «Con il Vip – prosegue Tosi – sono arrivati in città i grandi successi come Highlander o tutti gli otto film della saga di Harry Potter, ma anche il cinema d’autore: da Fellini a Woody Allen, da Eastwood ai nuovi registi italiani. Ci sono stati momenti di grande divertimento, come il boom de Il Piccolo Diavolo di Benigni, o i record di presenze per i film di Checco Zalone».
Non solo proiezioni. In quarant’anni il Vip è stato anche luogo di cultura e confronto: «Per ventidue anni abbiamo portato avanti il Cineforum e il VipForum – ricorda Tosi – e per dieci anni abbiamo organizzato il Novara Cinefestival. Indimenticabile la serata con Elsa Martinelli, quando riproponemmo La Risaia nella rassegna Scenari Orizzontali, dedicata alla pianura».
E poi c’è il pubblico, il vero cuore pulsante del cinema. «Ringrazio i novaresi – dice – ma ogni sera è il pubblico che ringrazia il Vip di esistere. C’è persino una coppia di anziani spettatori che ha scelto di andare a vivere vicino alla sala per poter raggiungere il cinema a piedi».
Guardando al futuro, Tosi non nasconde le difficoltà ma mantiene lo sguardo luminoso di sempre: «Il Vip ha superato molte tempeste – dalle videocassette ai Blockbuster, dalle multisale fino all’invasione delle piattaforme tv – eppure siamo ancora qui. Anche di fronte a una certa indifferenza della politica locale, resistiamo».
L’insegna del Vip continuerà a restare accesa: una luce faro per il nostro villaggio, un porto sicuro per chi cerca le emozioni del grande schermo che riscaldano il cuore.
 
								 
								 
															 
 
				





 
															 
				








