Un nuovo, importante capitolo si apre per il Teatro Coccia di Novara. Questa mattina, 15 luglio, il presidente della Sawakami Opera Foundation, Atsuto Sawakami, fondazione con sede a Tokyo, ha fatto visita a Novara per avviare una collaborazione triennale destinata a lasciare il segno. Al centro dell’intesa la diffusione capillare dell’opera lirica in Giappone, nei piccoli teatri dove questa forma d’arte è ancora poco presente.
La sinergia (l’accordo è stato firmato ad aprile) prenderà forma grazie al lavoro degli studenti del corso di composizione dell’Accademia AMO del Teatro Coccia, guidato da Marco Taralli. Saranno loro, infatti, a occuparsi della riscrittura delle partiture di celebri opere liriche, riducendole per orchestre più piccole senza comprometterne la qualità musicale. Una trasformazione necessaria per portare l’opera nei teatri giapponesi più raccolti, nell’ambito del Japan Opera Festival, circuito sostenuto interamente da fondi privati.
«La Sawakami Opera Foundation ha la capacità rara di lavorare in modo concreto e profondo – ha dichiarato la direttrice del Teatro Coccia Corinne Baroni –. Non punta ai grandi titoli, ma assolve a una missione più importante: rendere l’opera uno strumento di partecipazione e coesione sociale». Un’opera “popolare” nel senso più nobile del termine, che parli alle persone e viaggi leggera, pur nella sua grandezza.
Il progetto, che partirà con Bohème, prevede il debutto della versione orchestrale ridotta a Novara nel febbraio 2026, con successivo tour giapponese in sei città – tra cui Tokushima, Kitakata e Hirosaki – a partire da dicembre del prossimo anno. L’obiettivo dichiarato è di ampliare in futuro la rete fino a venti città, creando una vera e propria infrastruttura culturale itinerante.
A sottolineare la portata dell’accordo anche il presidente della Fondazione Coccia, Fabio Ravanelli: «Sette anni fa il Teatro Coccia aveva un’immagine appannata. Oggi è un teatro riconosciuto, prestigioso, in costante crescita. Questo passo rappresenta un’evoluzione ulteriore, l’ingresso in uno scenario internazionale che rafforza la nostra identità».
Il progetto, sostenuto dalla Sawakami Opera Foundation con un finanziamento iniziale di 6.000 euro, è stato illustrato nel dettaglio da Taralli: «Si tratta di un’esperienza unica. Daremo la partitura originale agli allievi che la studieranno e poi procederanno alla riscrittura. Siamo l’unica accademia in Europa con una classe dedicata alla composizione per l’opera, ed è un’occasione straordinaria di formazione sul campo».
Il saluto dell’assessore alla Cultura Luca Piantanida ha ribadito il ruolo strategico del teatro per la città: «Dove si coltiva cultura si coltiva anche crescita. Questa collaborazione internazionale genera futuro».
Visibilmente emozionato, Atsuto Sawakami ha sottolineato il valore umano dell’incontro: «È la mia prima volta a Novara, e ci sentiamo come a casa. Questo è solo l’inizio. Abbiamo scelto di iniziare in piccolo, ma vogliamo costruire qualcosa che duri nel tempo. Il nostro desiderio è che il rapporto con il Coccia sia anche un rapporto di amicizia».
A chiudere, le parole del direttore esecutivo Jun Yamada: «Già da febbraio scorso abbiamo iniziato a parlare della collaborazione, e oggi celebriamo il primo passo. Ma vogliamo andare oltre: esplorare altre forme di cooperazione legate al mondo dell’opera. Il nostro cammino insieme è appena iniziato».