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«Se manca il pubblico, manca tutto». Parola di Alessandro Barbaglia

Se per un calciatore (ce lo stanno confermando proprio in questi giorni i diretti interessati) può sembrare quasi surreale disputare una partita in uno stadio vuoto, altrettanto si può dire per un attore, musicista o altro ancora. Senza la presenza del pubblico l’evento dal vivo può decisamente perdere la sua ragion d’essere. Alessandro Barbaglia, libraio, scrittore ma anche narratore e (ormai possiamo dirlo con tranquillità) uomo di spettacolo novarese ha portato in scena la vicenda della balena Goliath, protagonista della sua ultima fatica letteraria pubblicata da Mondadori; uno spettacolo legato a questo libro Barbaglia aveva già avuto modo di presentarlo nel maggio scorso sul palcoscenico di un Teatro Coccia allora deserto. Si era ancora in piano lockdown, «e poco importa se i “contatti” furono quasi 30 mila – ha ricordato il diretto interessato – se manca il pubblico, non è la stessa cosa. Manca tutto».

Così questo particolare reading fra letteratura e musica ha trovato spazio ieri, mercoledì 8 luglio, nel cortile del castello ome evento inserito nel cartellone dell’Estate Novarese. Accompagnato dall’Orchestra del mare (Andrea Fabiano alla chitarra, Luca Schiuma tastiere, Alberto Piccolini basso, Lorenzo Fortunelli percussioni), per quasi un’ora Barbaglia ha calamitato l’attenzione del pubblico con quella naturalezza e quella padronanza della gestualità, della narrazione e con una nutrita serie di divagazioni che ormai lo contraddistinguono. Un esempio? La parola “arcobaleno”, con tutte le sue varianti linguistiche (rainbow in inglese, arc-en-ciel in francese, regenbogen in tedesco, arcoiris in spagnolo, solo per citarne alcune) suscitano forti emozioni, eppure solo in italiano è incluso il termine “baleno”… Un’origine fantasiosa di questo termine (sconosciuto a Dante e Petrarca, che in altro modo chiamavano questo caratteristico fenomeno ottico), utilizzata per introdurre la narrazione di un viaggio improbabile e le disavventure di una sosta alla dogana svizzera, che fa di questa storia una sorta di favola di Pinocchio in chiave più moderna. Ma chi non si ricorda che, alla fine, sarà proprio una balena a salvare il protagonista?

 

 

«E’ stata un’emozione grande, grande quanto la balena Goliath – ha confessato Barbaglia a fine spettacolo – Trovarsi a raccontare storie, vedersi mentre si racconta, sentire la presenza del pubblico, ridere con lui, emozionarsi tutti insieme e l’esperienza migliore, quella che davvero ci rende umani, collettività».

Il protagonista si è poi detto felice «di aver raccontato alla mia città la storia che sento più mia, e sono commosso dalla partecipazione del pubblico.

Il prossimo appuntamento dell’estate novarese a cura del Circolo dei lettori è in programma sabato 11 luglio alle 21.30 sempre al Cortile del Castello (in caso di maltempo Teatro Faraggiana), con lo scrittore e leader dei Marlene Kuntz Cristiano Godano protagonista di un dialogo dentro e intorno alla musica, con brani eseguiti in acustico chitarra e voce, a partire dal suo “Nuotando nell’aria” in compagnia di Stefano Carsen. Ingresso gratuito con prenotazione del posto alla biglietteria del Teatro Coccia.

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Luca Mattioli

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