Paolo Romano, il re di “Un posto al sole”, torna a teatro

Attore versatile in grado di passare dalla tv, al cinema al teatro, volto noto al grande pubblico per il personaggio di Eugenio nella soap tutta italiana “Un posto al sole”, Paolo Romano torna sul palcoscenico con un classicissimo quale “Arsenico e vecchi merletti“. Un titolo universalmente famoso grazie al film del ’44 di Frank Capra, interpretato da Cary Grant; un adattamento cinematografico di un grande successo teatrale di Broadway di Joseph Kesselring.

Ed è proprio sul testo originale che Geppy Gleijeses firma la regia, riprendendo la primissima del grande Mario Monicelli di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario della scomparsa. Romano veste i panni del protagonista che al cinema furono di Cary Grant e in teatro dello stesso Gleijeses. E lo fa vicino ad Anna Maria Guarneri e Giulia Lazzarini.

«Due signore del teatro – commenta Paolo Romano – basta citarle perchè il loro nome evochi tutta la loro carriera. Ed è proprio per questo motivo che loro non hanno bisogno di presentazioni, bisognerebbe piuttosto parlare dei giovani attori che spesso fanno fatica a mettersi in mostra».

Questo perchè pensi che gli attori del passato avessero qualcosa che oggi non c’è più?
Non è proprio così, oggi ci sono tanti attori bravi i quali si meritano che si parli di loro. Piuttosto se pensiamo a riferimenti del cinema come De Sica, Gassman o Nazari  dobbiamo ammettere che avessero un’eleganza assoluta: questa sì che è una caratteristica che si è persa nel tempo. Quando vedo attori cinquantenni che si atteggiano a essere ragazzini, credo che sia fuori luogo. Onestamente io non ci tengo a essere eternamente giovane: invecchiare non mi dispiace perchè comunque significa maturare e acquisire esperienza.

A proposito, cosa pensi di questo testo?
Che sia scritto molto bene. Questo grazie ad autori anglosassoni che avevano l’arte dello scrivere disseminando degli indizi apparentemente non determinanti e che invece poi si rivelano fondamentali.

Un giallo, un thriller, come lo chiameresti?
Nessuno dei due perchè lì c’è sempre un mistero. Piuttosto una dark comedy dove il delitto viene dichiarato fin da subito con la caratteristica di riuscire a far ridere il pubblico su  tematiche importanti. Un genere che se fatto bene non tramonta mai.

Tutti però abbiamo in mente il film con il mito di Cary Grant…
Anch’io l’ho rivisto più volte, ma è impossibile da portare a teatro e forse non sarebbe neanche giusto. Intanto perchè quello era cinema e poi sono passati 70 anni. Inoltre non bisogna dimenticare che lui era un attore anglosassone con una staticità e una fissità del volto che nella tradizione italiana comunque non abbiamo anche per via della lingua e dell’emissione dei suoni molto diversa da quella inglese. Resta, però, l’impianto classico con scenografie e cambi d’abito che la compagnia ha voluto mantenere.

Un ritorno a teatro che, però, non è una parentesi?
No anche perchè lo spettacolo sta andando molto bene e nella prossima stagione lo porteremo al sud Italia.

Su altri fronti, invece?
Intanto ho cominciato a girare le nuove puntate di “Un posto al sole” con un notevole sviluppo del mio personaggio. E poi sono in via di definizione con Canale 5 per una nuova serie tv che, però, al momento resta top secret.

 

L’appuntamento con “Arsenico e vecchi merletti” è, dunque, per questo fine settimana, sabato 22 febbraio alle 21 e domenica 23 febbraio alle 16 al Teatro Coccia. Biglietti da 17 a 35 euro in teatro o su https://www.fondazioneteatrococcia.it/

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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