Il formaggio gorgonzola vola nei consumi, ma il 2025 si apre con diverse incognite per i produttori. È quanto emerso durante l’assemblea generale dei soci del Consorzio Gorgonzola Dop, che si è svolta il 23 maggio a Milano. Quello del Gorgonzola è un settore in crescita costante: solo nel 2024 si sono prodotte oltre 5,2 milioni di forme, il dato più alto mai registrato, con un export del 4,8% (oltre 26.000 tonnellate), ma i primi dati 2025 registrano una lieve flessione (-1,4%).
«Il nostro prodotto è amato in Italia e nel mondo – ha dichiarato Antonio Auricchio, presidente del Consorzio – ma oggi ci troviamo a fare i conti con l’aumento del prezzo del latte (+12-13%), i costi energetici ancora elevati e un clima di instabilità internazionale causato da guerre commerciali che penalizzano anche i consumatori americani» che ha aggiunto «parlerò con l’ambasciatrice perché Trump deve capire che la sua politica commerciale penalizza anche i suoi concittadini ed è un’operazione che dal punto di vista economico non sta in piedi».
Dal palco dell’assemblea, il sindaco Alessandro Canelli ha ribadito il ruolo strategico del comparto: «Il gorgonzola è parte dell’identità produttiva di Novara, crea lavoro, economia e valore culturale» mentre il presidente della regione Alberto Cirio ha invece elogiato l’impegno degli imprenditori piemontesi «che riescono a trasformare una materia prima in un’eccellenza amata in tutto il mondo».
I dati confermano anche che Novara resta la capitale indiscussa del gorgonzola: con 3,8 milioni di forme prodotte in Piemonte la città che ospita dal 1970 la sede del Consorzio è anche la prima produttrice al mondo. Un primato recentemente celebrato con il riconoscimento di «Città del Formaggio 2025» conferito dall’ONAF.