Verbania, droni nel cielo: «Qualcuno non rispetta ancora le regole»

Lo scopo è uno solo: fare prevenzione. Da ieri, martedì 17 marzo, sui cieli di Verbania vigilano anche gli occhi di due droni, secondo quanto deciso dall’amministrazione. Un modo in più per poter monitorata la situazione.

 

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«Tentiamo di controllare ancora meglio, – dice l’assessore Patrich Rabaini – la gran parte delle persone ha capito e sta facendo grandi sforzi, anche economici, per rimanere a casa. Però dobbiamo fare in modo che tutto questo impegno non sia vanificato da chi invece esce come se niente fosse. Parlando anche con l’ordine dei medici di Verbania abbiamo ragionato su come il contrasto debba essere forte, drastico». A Verbania è stata aperta la centrale operativa comunale da una decina di giorno e l’impegno è tanto. «Non siamo agli arresti domiciliari, a nessuno si nega la passeggiatina sotto casa, per qualche minuto, ma il problema sono le persone che si inventano qualcosa, – continua l’assessore – chi esce più volte al giorno per niente, gente che si improvvisa podista, chi porta a spasso il cane quattro volte al giorno. Sono stato presente anche io e giorni fa abbiamo fermato una persona per quattro volte. Così non va bene. Come non va bene chi prende la macchina per passeggiare sul lungo lago. Vorremmo farlo tutti, speriamo di tornarci presto, non ora».

E ci sono altri spiacevoli episodi: «Qualche buontempone ha chiamato la polizia locale per avvisare di assembramenti e una volta arrivati sul posto non c’era nulla, – spiega Rabaini – ecco allora anche il motivo di aver introdotto i droni. Li avevamo già inseriti nel regolamento alla fine dello scorso anno, ora ci troviamo a usarli».

I dispositivi sono al momento due, versatili, manovrati da un pilota e sono collegati direttamente a un dispositivo che consente alle forze dell’ordine di monitorare la situazione. Le persone devono capire che stiamo combattendo una sorta di guerra contro un nemico subdolo e invisibile. Non vanifichiamo lo sforzo di tutti».

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Elena Mittino

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Verbania, droni nel cielo: «Qualcuno non rispetta ancora le regole»

Lo scopo è uno solo: fare prevenzione. Da ieri, martedì 17 marzo, sui cieli di Verbania vigilano anche gli occhi di due droni, secondo quanto deciso dall’amministrazione. Un modo in più per poter monitorata la situazione.

 

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«Tentiamo di controllare ancora meglio, - dice l’assessore Patrich Rabaini – la gran parte delle persone ha capito e sta facendo grandi sforzi, anche economici, per rimanere a casa. Però dobbiamo fare in modo che tutto questo impegno non sia vanificato da chi invece esce come se niente fosse. Parlando anche con l’ordine dei medici di Verbania abbiamo ragionato su come il contrasto debba essere forte, drastico». A Verbania è stata aperta la centrale operativa comunale da una decina di giorno e l’impegno è tanto. «Non siamo agli arresti domiciliari, a nessuno si nega la passeggiatina sotto casa, per qualche minuto, ma il problema sono le persone che si inventano qualcosa, - continua l’assessore – chi esce più volte al giorno per niente, gente che si improvvisa podista, chi porta a spasso il cane quattro volte al giorno. Sono stato presente anche io e giorni fa abbiamo fermato una persona per quattro volte. Così non va bene. Come non va bene chi prende la macchina per passeggiare sul lungo lago. Vorremmo farlo tutti, speriamo di tornarci presto, non ora».

E ci sono altri spiacevoli episodi: «Qualche buontempone ha chiamato la polizia locale per avvisare di assembramenti e una volta arrivati sul posto non c’era nulla, - spiega Rabaini – ecco allora anche il motivo di aver introdotto i droni. Li avevamo già inseriti nel regolamento alla fine dello scorso anno, ora ci troviamo a usarli».

I dispositivi sono al momento due, versatili, manovrati da un pilota e sono collegati direttamente a un dispositivo che consente alle forze dell’ordine di monitorare la situazione. Le persone devono capire che stiamo combattendo una sorta di guerra contro un nemico subdolo e invisibile. Non vanifichiamo lo sforzo di tutti».

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