Torna a spacciare nel boschi dove era già stato arrestato: condannato a 4 anni e mezzo

A.E.A., marocchino di 27 anni ora in carcere per detenzione ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, avendo preso a calci e pugni i militari, ed evasione dai domiciliari

Qualche mese fa, a marzo, era tornato nei boschi di Oleggio dove era già stato fermato in precedenza, a novembre. Per il secondo arresto nel giro di pochi mesi, A.E.A., marocchino di 27 anni ora in carcere, è stato condannato a 4 anni e mezzo di reclusione per detenzione ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, avendo preso a calci e pugni i militari, ed evasione dai domiciliari, perché non poteva uscire di casa ed era stato autorizzato dal giudice a venire a Novara solo per presentarsi a un processo. Una pena che si va ad aggiungere ai 2 anni e 4 mesi a lui inflitti per i fatti dello scorso anno, contro cui la difesa si prepara a ricorrere in appello.

Non poteva tornare nel Novarese e invece i carabinieri l’avevano sorpreso nuovamente a spacciare a nella zona detta «La chimica» per la vicinanza a una ditta del settore chimico. Effettuando dei servizi nella zona più volte monitorata per il fenomeno dello spaccio a cielo aperto, in via Castelnovate a Oleggio, i militari avevano visto un uomo che cercava di nascondersi, sdraiato per terra. Insospettiti dal comportamento, erano entrati nel bosco per fermarlo e identificarlo. Ma alla vista dei militari il giovane aveva tentato di scappare, nonostante gli avessero intimato l’alt.

Aveva fatto di tutto per divincolarsi, prendendoli a calci e pugni. Una volta accompagnato in caserma, il marocchino era stato perquisito e gli erano stati trovati addosso, in tasca, 50 grammi di cocaina, 140 grammi di eroina e 33 di hashish in sacchetti di plastica per surgelati; e ancora un bilancino di precisione e diverso denaro contante, ritenuti guadagno dell’attività illecita. E infine i cellulari che utilizzava per i contatti con gli acquirenti, che in genere arrivano in quella zona di bosco previo ordine delle dosi fatto proprio con una telefonata o un messaggio.

Nel corso dell’identificazione era emerso che A.E.A. era già stato arrestato a fine novembre assieme a un connazionale, sempre a Oleggio, con oltre un chilo di varie sostanze stupefacenti. Per quel fatto si trovava ai domiciliari in provincia di Chieti e da lì, a marzo, si era mosso perché doveva venire a Novara per partecipare a un’udienza in tribunale. Essendo ai domiciliari, lo aveva autorizzato il giudice. E lui ne aveva approfittato per fare una tappa nei boschi a vendere droga.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2025 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Torna a spacciare nel boschi dove era già stato arrestato: condannato a 4 anni e mezzo

A.E.A., marocchino di 27 anni ora in carcere per detenzione ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, avendo preso a calci e pugni i militari, ed evasione dai domiciliari

Qualche mese fa, a marzo, era tornato nei boschi di Oleggio dove era già stato fermato in precedenza, a novembre. Per il secondo arresto nel giro di pochi mesi, A.E.A., marocchino di 27 anni ora in carcere, è stato condannato a 4 anni e mezzo di reclusione per detenzione ai fini di spaccio, resistenza a pubblico ufficiale, avendo preso a calci e pugni i militari, ed evasione dai domiciliari, perché non poteva uscire di casa ed era stato autorizzato dal giudice a venire a Novara solo per presentarsi a un processo. Una pena che si va ad aggiungere ai 2 anni e 4 mesi a lui inflitti per i fatti dello scorso anno, contro cui la difesa si prepara a ricorrere in appello.

Non poteva tornare nel Novarese e invece i carabinieri l’avevano sorpreso nuovamente a spacciare a nella zona detta «La chimica» per la vicinanza a una ditta del settore chimico. Effettuando dei servizi nella zona più volte monitorata per il fenomeno dello spaccio a cielo aperto, in via Castelnovate a Oleggio, i militari avevano visto un uomo che cercava di nascondersi, sdraiato per terra. Insospettiti dal comportamento, erano entrati nel bosco per fermarlo e identificarlo. Ma alla vista dei militari il giovane aveva tentato di scappare, nonostante gli avessero intimato l’alt.

Aveva fatto di tutto per divincolarsi, prendendoli a calci e pugni. Una volta accompagnato in caserma, il marocchino era stato perquisito e gli erano stati trovati addosso, in tasca, 50 grammi di cocaina, 140 grammi di eroina e 33 di hashish in sacchetti di plastica per surgelati; e ancora un bilancino di precisione e diverso denaro contante, ritenuti guadagno dell’attività illecita. E infine i cellulari che utilizzava per i contatti con gli acquirenti, che in genere arrivano in quella zona di bosco previo ordine delle dosi fatto proprio con una telefonata o un messaggio.

Nel corso dell’identificazione era emerso che A.E.A. era già stato arrestato a fine novembre assieme a un connazionale, sempre a Oleggio, con oltre un chilo di varie sostanze stupefacenti. Per quel fatto si trovava ai domiciliari in provincia di Chieti e da lì, a marzo, si era mosso perché doveva venire a Novara per partecipare a un’udienza in tribunale. Essendo ai domiciliari, lo aveva autorizzato il giudice. E lui ne aveva approfittato per fare una tappa nei boschi a vendere droga.

© 2025 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata