Insulti, minacce, anche molto pesanti. In qualche occasione la donna aveva anche aggredito l’anziano genitore, presentandosi nella sua abitazione di Suno. E poi, nonostante fosse stata allontanata, si ripresentava a casa, oppure telefonava e mandava continui messaggi.
Questo il motivo per cui M.R., 51 anni, già raggiunta dalla misura del divieto di avvicinamento al padre, è stata condannata a 1 anno e 11 mesi di reclusione e 2.500 euro di multa per stalking, porto di coltello, lesioni (non solo al genitore ma anche alla compagna dell’uomo e a una vicina di casa), minaccia, mentre è stata assolta dal reato di maltrattamenti in famiglia perché non dimostrata una continuità nel tempo delle liti avvenute nel periodo della convivenza.
Il pm aveva chiesto 3 anni di reclusione per tutti i reati; il suo difensore aveva concluso invece per il minimo della pena col riconoscimento delle circostanze generiche.
Al centro del processo una lunga serie di incursioni dell’imputata a case del padre, fra il 2021 e il 2022, e decine di contatti telefonici di giorno e di notte.
Spesso chiedeva soldi e, in caso di diniego, minacciava: «Ho ingaggiato gente di Quarto Oggiaro per ucciderti». In una occasione, arrivando a tutta velocità con l’auto, aveva anche sfondato il cancello di casa. I carabinieri erano dovuti intervenite più volte a casa della vittima. E alle scenate spesso assistevano anche i vicini di casa, a loro volta minacciati e invitati a non intromettersi nelle discussioni.
Secondo il tribunale il comportamento dell’imputata integra tutte le caratteriste dello stalking, avendo lei creato uno stato d’ansia e paura nel famigliare.