Stalking, un altro arresto in città da parte della Polizia

Un altro arresto in città per stalking da parte degli agenti della Polizia di Novara. A finire in manette, in flagranza di reato, è stato un trentenne pakistano ritenuto responsabile di atti persecutori.

A far intervenire gli uomini della Questura è stata la segnalazione di una ventisettenne, commessa in un negozio di intimo del centro storico, che aveva già sporto denuncia nei confronti dell’uomo che in precedenza di era reso responsabile di atti persecutori. Non solo: al momento della telefonata il cittadino extracomunitario si trovava davanti all’esercizio commerciale.

 

 

Inteverventi sul posto, gli agenti hanno subito individuato il responsabile in base alla descrizione fornita dalla donna, riuscendo a bloccarlo,nonostante il tentativo di allontanarsi.

Secondo quanto raccontato dalla commessa, gli atti persecutori nei suoi confronti si protraevano dallo scorso mese di ottobre ed erano caratterizzati da appostamenti e pedinamenti che a poco a poco hanno destato paura e preoccupazione sia nella vittima che nella sua famiglia.

Il soggetto è stato arrestato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha convalidato l’arresto e con l’adozione della misura del divieto di avvicinamento.

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Un altro arresto in città per stalking da parte degli agenti della Polizia di Novara. A finire in manette, in flagranza di reato, è stato un trentenne pakistano ritenuto responsabile di atti persecutori.

A far intervenire gli uomini della Questura è stata la segnalazione di una ventisettenne, commessa in un negozio di intimo del centro storico, che aveva già sporto denuncia nei confronti dell'uomo che in precedenza di era reso responsabile di atti persecutori. Non solo: al momento della telefonata il cittadino extracomunitario si trovava davanti all'esercizio commerciale.

 

 

Inteverventi sul posto, gli agenti hanno subito individuato il responsabile in base alla descrizione fornita dalla donna, riuscendo a bloccarlo,nonostante il tentativo di allontanarsi.

Secondo quanto raccontato dalla commessa, gli atti persecutori nei suoi confronti si protraevano dallo scorso mese di ottobre ed erano caratterizzati da appostamenti e pedinamenti che a poco a poco hanno destato paura e preoccupazione sia nella vittima che nella sua famiglia.

Il soggetto è stato arrestato e messo a disposizione dell'autorità giudiziaria che ha convalidato l'arresto e con l'adozione della misura del divieto di avvicinamento.