Sindacati e Lidl trovano un accordo a un mese dalla morte di Adil

Nuovo incontro in Prefettura per sottoscrivere l'accordo. Intanto prosegue l'inchiesta della Procura di Novara

Il 18 giugno scorso Adil Belakhdim, rappresentante sindacale, è stato travolto e ucciso da un camion frigo durante una protesta di fronte al magazzino Lidl di Biandrate. Il 22 il prefetto Pasquale Gioffrè ha convocato un tavolo un urgente al quale hanno parteciato i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, Si Cobas, i dirigenti Lidl Italia, il questore Rosanna Lavezzaro e l’assessore regionale Matteo Marnati e da cui ne è scaturito un documento condiviso tra le parti.

Così come era stato stabilito, a un mese dalla tragedia Cgil, Cisl d Uil si sono riuniti in Prefettura per sottoscrivere l’accordo con Lidl Italia. I punti principali riguardano il consolidamento di 80 lavoratori con l’incremento da 25 a 30 ore settimanali, lo scatto di livelli dal quinto al quarto livello e la possibilità, per i dipendenti stranieri, di accumulare le ferie in quattro settimane consecutive per il ricongiungimento nel proprio Paese di origine.

«Questo è un punto di partenza con obiettivi concreti – commenta Stella Cepile, segretaria Filcams Cgil -. Un passo importante di confronto con un’azienda che ha portato al clima di esasperazione che tutti conosciamo. Queste vertenza nasce dalla mancanzadi ascolto nella fase precedente: il fatto che i dirigenti si siano seduti a u ntavolo e abbiano condiviso condizioni rappresenta un elemento fondamentale. Più in generale, dovremo affrontare la questione del part time, largamento utilizzato non solo da azienda ma dalla maggiora parte nella grande distribuzione: un contratto che non rappresenta più uno strumento di flessibilità, ma genera grande insoddisfazione nei lavoratori e spesso diventa un’arma di ricatto se usato in modo scorretto».

Intanto prosegue l’inchiesta della Procura di Novara. Alessio Spaziano, il camionista che aveva travolto Adil, è ancora agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio. I Si Cobas, invece, hanno avviato una sottoscrizione a favore del collega morto.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Sindacati e Lidl trovano un accordo a un mese dalla morte di Adil

Nuovo incontro in Prefettura per sottoscrivere l’accordo. Intanto prosegue l’inchiesta della Procura di Novara

Il 18 giugno scorso Adil Belakhdim, rappresentante sindacale, è stato travolto e ucciso da un camion frigo durante una protesta di fronte al magazzino Lidl di Biandrate. Il 22 il prefetto Pasquale Gioffrè ha convocato un tavolo un urgente al quale hanno parteciato i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, Si Cobas, i dirigenti Lidl Italia, il questore Rosanna Lavezzaro e l’assessore regionale Matteo Marnati e da cui ne è scaturito un documento condiviso tra le parti.

Così come era stato stabilito, a un mese dalla tragedia Cgil, Cisl d Uil si sono riuniti in Prefettura per sottoscrivere l’accordo con Lidl Italia. I punti principali riguardano il consolidamento di 80 lavoratori con l’incremento da 25 a 30 ore settimanali, lo scatto di livelli dal quinto al quarto livello e la possibilità, per i dipendenti stranieri, di accumulare le ferie in quattro settimane consecutive per il ricongiungimento nel proprio Paese di origine.

«Questo è un punto di partenza con obiettivi concreti – commenta Stella Cepile, segretaria Filcams Cgil -. Un passo importante di confronto con un’azienda che ha portato al clima di esasperazione che tutti conosciamo. Queste vertenza nasce dalla mancanzadi ascolto nella fase precedente: il fatto che i dirigenti si siano seduti a u ntavolo e abbiano condiviso condizioni rappresenta un elemento fondamentale. Più in generale, dovremo affrontare la questione del part time, largamento utilizzato non solo da azienda ma dalla maggiora parte nella grande distribuzione: un contratto che non rappresenta più uno strumento di flessibilità, ma genera grande insoddisfazione nei lavoratori e spesso diventa un’arma di ricatto se usato in modo scorretto».

Intanto prosegue l’inchiesta della Procura di Novara. Alessio Spaziano, il camionista che aveva travolto Adil, è ancora agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio. I Si Cobas, invece, hanno avviato una sottoscrizione a favore del collega morto.

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