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Quattro arresti in una giornata. Tra loro c’è anche il rapper Zefe

In manette un ecuadoregno che ha tentato di sfilare il portafoglio a un'anziana e tre giovani di origine marocchina che si sono introdotti nella piscina di via Solferino

Quattro arresti nel giro di poche ore nella giornata di sabato a Novara. La polizia, in mattinata, ha fermato per rapina impropria un trentenne ecuadoregno. Assieme a una complice che è riuscita a scappare, e che si sta cercando ora di identificare, l’uomo ha sfilato con l’inganno il portafogli dalla borsa di un’anziana pensionata intenta a fare la spesa alla Conad di via Biandrate. Ha fatto finta di aiutarla a prendere delle pesanti bottiglie d’acqua e poi è riuscito a passare la trousse alla connazionale. I dipendenti del supermercato hanno visto la scena e hanno cercato di bloccare entrambi. I due non hanno esitato ad aggredirli pur di guadagnare la fuga. Alla fine, al loro arrivo, le Volanti sono riuscite ad arrestare uno dei due ladri, che ora si trova in carcere. Alla convalida ha cercato di ridimensionare gli addebiti.

Poche ore dopo, nella notte fra sabato e domenica, la polizia, con l’aiuto dei carabinieri, ha arrestato tre giovani marocchini che si sono introdotti nella piscina comunale di via Solferino scavalcando il muro di recinzione. Fra loro il rapper Zefe, ventunenne già noto per episodi di disordine pubblico. All’interno dell’impianto i ragazzi hanno rubato qualche snack, fatto il bagno e imbrattato il bordo vasca. La struttura però è protetta da un impianto di videosorveglianza e in breve tempo le forze dell’ordine sono giunte sul posto riuscendo a bloccare il rapper e due amici, mentre altri due giovani sono riusciti a fuggire. I ragazzi fermati dovranno rispondere di tentato furto e deturpamento di cose altrui, e saranno indagati anche per interruzione di pubblico servizio perché la piscina nella giornata di domenica è rimasta chiusa per le indispensabili operazioni di pulizia e sanificazione. Dopo la convalida sono stati scarcerati in attesa del processo per direttissima che è stato rinviato a novembre. Hanno respinto gli addebiti parlando di «bravata» giovanile nata dalla scommessa su chi avesse il coraggio di scavalcare la recinzione e fare un tuffo.

Già nell’aprile del 2021, a Milano, il rapper era finito nei guai per aver brandito un machete contro i poliziotti che anche in quel caso erano intervenuti per interrompere le riprese non autorizzate di un video di un altro giovane musicista. Qualche settimana fa, invece, senza avere alcuna autorizzazione Zefe ha raggiunto Rimini per girare un nuovo video, «Playa», paralizzando il traffico nel centro della città. Dopo molte proteste, la polizia ha disperso pacificamente l’assembramento.

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