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Psicosetta, a Torino l’udienza preliminare

Il processo vede imputate 28 persone tra cui Gianni Guidi, 78 anni, laurea in farmacia, soprannominato “il dottore” ma anche “re bis” o “pontefice”

Si è aperta ieri mattina, martedì 26 aprile, in tribunale di Torino l’udienza preliminare per il processo alla cosiddetta “Psicosetta delle bestie”, che vede come imputati 28 persone tra cui Gianni Guidi, 78 anni, laurea in farmacia, soprannominato “il dottore” ma anche “re bis” o “pontefice”, ritenuto il capo di un’associazione che per circa un trentennio ha operato in Piemonte e in Lombardia e che aveva la base operativa in un casolare nei boschi di Cerano.

Secondo i pm della procura distrettuale Laura Ruffino e Paola Stupino e la collega novarese Silvia Baglivo, si trattava di un’associazione per delinquere che dal 1990 in poi aveva messo in atto «adescamento, sottomissione, indottrinamento, sottoposizione a sfruttamento lavorativo e sessuale, tanto da integrare una vera e propria riduzione in schiavitù delle vittime».

Nella psicosetta, sgominata due anni fa dalla polizia di Novara dopo la denuncia di una delle vittime, fuoriuscita da tempo e convinta a rivolgersi alle forze dell’ordine dopo un lungo percorso di supporto psicologico, a Cerano e in altri immobili, soprattutto a Milano ma anche nelle province di Pavia e Genova, sarebbero state commesse violenze sessuali, anche di gruppo, per sottomettere le vittime, alcune delle quali minorenni all’epoca dei fatti. La stessa donna che ha denunciato, oggi trentacinquenne, era entrata nel mondo offerto dal “dottore” all’età di 7 anni, accompagnata da una partente. Le giovani venivano adescate grazie a professioniste che lavoravano come psicologhe, in scuole di danza, librerie o erboristerie.

Per i difensori dei 28 indagati, invece, si tratta di una “comunità” di ispirazione new-age e hippy e non ci sarebbero state violenze o abusi. Ogni incontro sarebbe stato del tutto volontario, consenziente. L’udienza è stata aggiornata al 29 giugno quando verranno formalizzate eventuali richieste di riti alternativi, come patteggiamenti o abbreviati.

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