Via l’assessore Icardi e sanità piemontese commissariata. Una proposta che da Torino potrebbe giungere in breve tempo a Roma. Sul presunto caos che starebbe vivendo l’intero settore nella gestione dell’emergenza Covid si moltiplicano le voci nel centro sinistra che chiedono in prima battuta le dimissioni del titolare della delega in seno alla giunta del presidente Alberto Cirio. L’ultimo intervento in ordine di tempo è stato quello della parlamentare di Italia Viva Silvia Fregolent, secondo la quale «la perdita dei dati relativi dei pazienti e dei cittadini positivi al virus sancisce definitivamente, dopo due mesi di errori, il definitivo fallimento dell’assessore. Si tratta – ha continuato la deputata torinese – dell’ennesima “falla” da parte della Regione, che sta portando il Piemonte a una crescita esponenziale di vittime e contagi».
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Secondo Fregolent «quando già alcuni giorni fa avevamo chiesto le dimissioni dell’assessore abbiamo ricevuto solo insulti da parte della Lega e del suo capogruppo (l’alessandrino Riccardo Molinari, ndr)» mentre la stessa maggioranza di Palazzo Lascaris «ha addirittura accusato i medici di base di alimentare il contagio, con il presidente del Comitato scientifico regionale Roberto Testi che ha scaricato ogni responsabilità sulle cattive abitudini dei cittadini. Al presidente Cirio abbiamo offerto la nostra disponibilità a collaborare, ma da lui non è arrivato alcun cenno costruttivo».
Ancora più dura la presa di posizione da parte del suo collega del Pd, il deputato ossolano Enrico Borghi, che senza mezzi termini ha definito la situazione piemontese «come un aereo senza pilota». Quale, allora, la possibile soluzione? «Bisognerebbe ripristinare al più presto una precisa catena di comando e la direzione dovrebbe spettare allo stesso Cirio, che non deve limitarsi a tenere conferenze stampa». Per Borghi l’ex eurodeputato di Alba sarebbe addirittura «quasi “evaporato”, forse per non doversi scontrare con i suoi alleati». Il tutto mentre è in programma una conferenza “a distanza” fra parlamentari e consiglieri regionali dove sarà discussa la proposta, già avanzata anche dal Movimento 5 Stelle, di chiedere al governo il commissariamento della sanità piemontese.