Ospedale di Borgomanero, cinquant’anni di dialisi

Cinquanta anni fa, esattamente il 2 febbraio del 1970, all’ospedale Santissima Trinità di Borgomanero, veniva effettuata la prima dialisi dell’allora provincia di Novara. Protagonisti di quella straordinaria avventura umana, oltre che scientifica, furono il dottor Regis Triolo, primario di Medicina, e il dottor Augusto Cavagnino, giovane medico ricco di tanta intraprendenza e volontà. A loro si aggiunse il radiologo dottor Ugo Mauri, figura determinante per il supporto organizzativo. Tra i medici fu proprio il giovane dottor Cavagnino che, con la propria insistenza e determinazione, convinse il suo primario a farsi autorizzare per andare alle Molinette di Torino ad imparare la terapia dialitica per dializzare i pazienti con insufficienza renale terminale.

 

 

A mezzo secolo di distanza l’Asl e l’associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata”, vogliono ricordare l’evento e ripercorrere la storia della dialisi e tracciare le linee guida del futuro del reparto di Nefrologia dell’ospedale di Borgomanero. Nel corso degli anni alla guida della Nefrologia si sono succeduti valenti medici: dopo Regis Triolo sono venuti Franco Linari, Giuseppe Verzetti, Augusto Cavagnino e adesso Stefano Cusinato. Un’esperienza quella della nefrologia cresciuta nel tempo.

Oggi la Nefrologia dell’Ospedale di Borgomanero segue circa centotrenta persone dializzate, centoventi pazienti portatori di trapianto di rene, oltre cento pazienti portatori di patologia glomerulare e numerosissimi malati con insufficienza renale in terapia conservativa; intensa è l’attività ambulatoriale specialistica.

Di rilevante importanza l’attività bioptica renale per lo studio delle malattie renali e l’attività di chirurgia nefrologica. Annualmente i ricoveri sono oltre quattrocentocinquanta e vengono eseguiti 17 mila trattamenti emodialitici oltre ai pazienti in dialisi peritoneale domiciliare.

La Nefrologia di Borgomanero, in collaborazione con il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) e la Pediatria, ha investito tantissimo anche sulla prevenzione delle malattie renali e cardiovascolari, con progetti rivolti alla popolazione ed in particolare agli studenti.

«La prevenzione  – ha detto il dottor Stefano Cusinato – è uno strumento fondamentale per contrastare le malattie renali che purtroppo molte volte si comportano come Killer silenziosi».

«Mi è capitato, ancora di recente, di recarmi presso il Centro Dialisi di Borgomanero – ha affermato la dottoressa Arabella Fontana, direttrice Asl -. Entrando dall’ingresso principale dell’ospedale e percorrendo il corridoio al piano terra della palazzina storica si raggiunge la Dialisi: quando si apre la porta che si affaccia sulla sala dialisi principale, con 20 postazioni tecniche, ciascuna attrezzata con la migliore tecnologia disponibile per il trattamento dialitico, l’attenzione cade subito sui volti dei Pazienti, la cui vita viene scandita e regolata dalla terapia, e degli operatori che sono al loro fianco in ogni fase della terapia, preparati professionalmente e motivati ad andare oltre il loro compito lavorativo, offrendo al Paziente un insieme di servizi (dall’attività di prevenzione alla borsa alimentare, dal supporto psicologico e sociale al coordinamento e all’organizzazione delle vacanze per i periodi in cui il Paziente voglia allontanarsi dalla sua sede abituale di dialisi) che li aiutano a convivere meglio con la malattia e la terapia cronica. Questa è l’immagine che ho nel cuore della nostra Dialisi di Borgomanero: un servizio umanamente vicino al Paziente, che rappresenta da 50 anni un lungimirante esempio concreto ed economicamente sostenibile di organizzazione della rete nefrologico-dialitica della Regione Piemonte».

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Ospedale di Borgomanero, cinquant’anni di dialisi

Cinquanta anni fa, esattamente il 2 febbraio del 1970, all'ospedale Santissima Trinità di Borgomanero, veniva effettuata la prima dialisi dell'allora provincia di Novara. Protagonisti di quella straordinaria avventura umana, oltre che scientifica, furono il dottor Regis Triolo, primario di Medicina, e il dottor Augusto Cavagnino, giovane medico ricco di tanta intraprendenza e volontà. A loro si aggiunse il radiologo dottor Ugo Mauri, figura determinante per il supporto organizzativo. Tra i medici fu proprio il giovane dottor Cavagnino che, con la propria insistenza e determinazione, convinse il suo primario a farsi autorizzare per andare alle Molinette di Torino ad imparare la terapia dialitica per dializzare i pazienti con insufficienza renale terminale.     A mezzo secolo di distanza l'Asl e l'associazione Pronefropatici “Fiorenzo Alliata”, vogliono ricordare l'evento e ripercorrere la storia della dialisi e tracciare le linee guida del futuro del reparto di Nefrologia dell'ospedale di Borgomanero. Nel corso degli anni alla guida della Nefrologia si sono succeduti valenti medici: dopo Regis Triolo sono venuti Franco Linari, Giuseppe Verzetti, Augusto Cavagnino e adesso Stefano Cusinato. Un'esperienza quella della nefrologia cresciuta nel tempo. Oggi la Nefrologia dell’Ospedale di Borgomanero segue circa centotrenta persone dializzate, centoventi pazienti portatori di trapianto di rene, oltre cento pazienti portatori di patologia glomerulare e numerosissimi malati con insufficienza renale in terapia conservativa; intensa è l’attività ambulatoriale specialistica. Di rilevante importanza l’attività bioptica renale per lo studio delle malattie renali e l’attività di chirurgia nefrologica. Annualmente i ricoveri sono oltre quattrocentocinquanta e vengono eseguiti 17 mila trattamenti emodialitici oltre ai pazienti in dialisi peritoneale domiciliare. La Nefrologia di Borgomanero, in collaborazione con il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) e la Pediatria, ha investito tantissimo anche sulla prevenzione delle malattie renali e cardiovascolari, con progetti rivolti alla popolazione ed in particolare agli studenti. «La prevenzione  - ha detto il dottor Stefano Cusinato - è uno strumento fondamentale per contrastare le malattie renali che purtroppo molte volte si comportano come Killer silenziosi». «Mi è capitato, ancora di recente, di recarmi presso il Centro Dialisi di Borgomanero – ha affermato la dottoressa Arabella Fontana, direttrice Asl -. Entrando dall’ingresso principale dell’ospedale e percorrendo il corridoio al piano terra della palazzina storica si raggiunge la Dialisi: quando si apre la porta che si affaccia sulla sala dialisi principale, con 20 postazioni tecniche, ciascuna attrezzata con la migliore tecnologia disponibile per il trattamento dialitico, l’attenzione cade subito sui volti dei Pazienti, la cui vita viene scandita e regolata dalla terapia, e degli operatori che sono al loro fianco in ogni fase della terapia, preparati professionalmente e motivati ad andare oltre il loro compito lavorativo, offrendo al Paziente un insieme di servizi (dall’attività di prevenzione alla borsa alimentare, dal supporto psicologico e sociale al coordinamento e all’organizzazione delle vacanze per i periodi in cui il Paziente voglia allontanarsi dalla sua sede abituale di dialisi) che li aiutano a convivere meglio con la malattia e la terapia cronica. Questa è l’immagine che ho nel cuore della nostra Dialisi di Borgomanero: un servizio umanamente vicino al Paziente, che rappresenta da 50 anni un lungimirante esempio concreto ed economicamente sostenibile di organizzazione della rete nefrologico-dialitica della Regione Piemonte».

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