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NovarArcobaleno entra nelle scuole, Fratelli d’Italia chiede chiarimenti

L'associazione organizza periodicamente progetti negli istituti novaresi. Il gruppo di FdI ha presentato un'interrogazione in consiglio comunale. La presidente: «Perché non contattarci personalmente?»

NovarArcobaleno, l’associazione che promuove i diritti umani e civili attraverso la lotta contro l’omotransfobia, organizza periodicamente progetti nelle scuole novaresi. Iniziative sulle quali i consiglieri di Fratelli d’Italia, primo firmatario Mauro Gigantino, hanno chiesto chiarimenti presentando un’interrogazione urgente che è stata discussa durante la seduta di consiglio comunale di ieri mattina, 28 novembre.

Nel testo del documento, si è fatto riferimento, in particolare, a un articolo apparso su un giornale locale in cui si parlava di “Identità di genere: la comunità Arcobaleno ora entra nelle scuole”. Il gruppo consigliare ha voluto sapere «se gli istituti interessati abbiano previsto il consenso scritto da parte dei genitori dei minori; se l’assessora di riferimento sia stata informata dai dirigenti scolastici degli Istituti che hanno aderito all’iniziativa; se è a conoscenza della specifica competenza professionale e formativa dei relatori delle conferenze».

Le spiegazioni sono arrivate dall’assessore all’Istruzione, Giulia Negri, che ha risposto all’interrogazione presentata dal suo stesso gruppo politico di appartenenza: «Non sapevo nulla del progetto di NovarArcobaleno, ma la legge consente ai dirigenti scolastici di decidere autonomamente; in questo caso, la dirigente dell’istituto comprensivo ha riferito che l’attività era stata approvata dal collegio docenti e dunque consentita. Non sono, però, a conoscenza se i volontari dell’associazione siano adeguatamente formati per affrontare gli argomenti proposti. In altre scuole della città sono in corso proposte educativi tenute da professionisti: i ragazzi coinvolti sono in età preadolescenziale e a loro vanno mandati messaggi competenti. Con questo non significa che non si vuole trattare il tema, ma lo si vuole fare in modo opportuno».

«Chi fa il macellaio non può parlare di argomenti delicati o fare un intervento chirurgico anche se è bravo nel fare il suo mestiere con i suini – ha commentato Gigantino nella sua replica -. La platea degli studenti deve essere informata da personale adeguatamente formato in grado di approcciarsi con le dovute maniere. Confido che queste persone della comunità Arcobaleno abbiano una formazione consona per trattare questi argomenti, diversamente potrebbero provocare un danno».

L’associazione NovarAcobaleno, interpellata, non ha tardato a ribattere: «Da più di cinque abbiamo all’attivo il gruppo scuola con interventi negli istituti del territorio, dove si è venuta anche a creare un’ottima sinergia tra la nostra associazione, insegnanti e dirigenti scolastici – afferma la presidente, Laura Galasso -. Ci sembra molto dissonante la richiesta di spiegazioni sulle nostre conoscenze e professionalità, quando moltissime associazioni e no profit ogni giorno entrano nelle scuole a portare i propri temi. Per quale motivo viene fatta un’interrogazione su di noi? C’è qualcosa che forse il gruppo consigliare sente il bisogno di dirci? Perché non contattarci personalmente? I nostro riferimenti con pubblici, non serve nascondersi in un’aula».

E aggiunge: «Ci auguriamo abbiano voglia di metterci la faccia, un po’ come fanno tutti i nostri attivisti, alcuni dei quali sono psicologi o educatori. Inoltre, il fatto che l’interesse sia nato nel momento in cui è parso loro di avere un’opportunità politica, è se non altro triste».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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