«Novara sulla mappa dello sport» ma i conti non tornano. Il vicesindaco De Grandis difende l’operato durante il Mondiali di hockey

La delibera sul debito fuori bilancio da 112.940 euro per lavori affidati “a voce” è stata ritirata e rinviata a settembre

«Alle polemiche rispondiamo con i fatti, Novara è oggi sulla mappa dello sport mondiale, Nessuna spesa che non lasciasse qualcosa alla città». Con queste parole, il vicesindaco e assessore allo Sport Ivan De Grandis ha commentato sui social il dibattito scaturito dopo le rivelazioni sui lavori extra legati ai mondiali di hockey che hanno portato all’allontanamento di un dipendente del Comune.

Il tema, però, non è tanto l’opportunità degli interventi quanto la loro gestione amministrativa. In occasione dell’evento sportivo, infatti, sono stati eseguiti lavori per un valore di 112.940 euro senza formali affidamenti, ma con autorizzazioni verbali da parte di personale comunale. Questo ha generato un cosiddetto debito fuori bilancio oggi al centro di un acceso confronto politico.

Non è la prima volta che l’area Sport del Comune finisce sotto i riflettori. Dopo le difficoltà legate al “caso Santacroce” – con procedure di gara errate sull’impianto Terdoppio – ora l’attenzione si concentra su questi lavori affidati senza atti formali. De Grandis, dal canto suo, rivendica la scelta di riportare i mondiali a Novara dopo 40 anni, definendola una «scelta politica forte e coraggiosa». Nel post sottolinea anche che i 707mila euro stanziati per gli impianti hanno lasciato opere tangibili che hanno «generato impatto, creato valore, costruito opportunità per il territorio».

Il concetto di “debito fuori bilancio”, nel diritto degli enti locali, è chiaro: si tratta di un’obbligazione sorta senza corretto impegno di spesa, che può essere sanata solo con una delibera del consiglio comunale. La mancanza di atti a monte può comportare rilievi da parte degli organi di controllo e, nei casi più gravi, responsabilità erariali. La delibera sarebbe dovuta arrivare in aula il 24 luglio, ma la giunta Canelli ha scelto di ritirarla e rinviarla a settembre, preferendo effettuare ulteriori verifiche.

Ha spiegato De Grandis: «Abbiamo scelto di fermare la delibera rinviandola a settembre, per garantire la massima trasparenza, anche grazie a una perizia tecnica esterna e ad ulteriore verifica documentale. Non ci nascondiamo ma ci prendiamo la responsabilità politica delle scelte compiute».

Se, come scrive De Grandis, «il cittadino giudica dai risultati», allora è su trasparenza e correttezza amministrativa che la giunta dovrà dare prova di concretezza. La kermesse ha lasciato impianti migliorati, ma anche procedure da chiarire: tocca ora all’amministrazione dimostrare che l’ambizione di portare Novara sulla mappa sportiva non si trasformi in una scivolata burocratica.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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«Novara sulla mappa dello sport» ma i conti non tornano. Il vicesindaco De Grandis difende l’operato durante il Mondiali di hockey

La delibera sul debito fuori bilancio da 112.940 euro per lavori affidati “a voce” è stata ritirata e rinviata a settembre

«Alle polemiche rispondiamo con i fatti, Novara è oggi sulla mappa dello sport mondiale, Nessuna spesa che non lasciasse qualcosa alla città». Con queste parole, il vicesindaco e assessore allo Sport Ivan De Grandis ha commentato sui social il dibattito scaturito dopo le rivelazioni sui lavori extra legati ai mondiali di hockey che hanno portato all’allontanamento di un dipendente del Comune.

Il tema, però, non è tanto l’opportunità degli interventi quanto la loro gestione amministrativa. In occasione dell’evento sportivo, infatti, sono stati eseguiti lavori per un valore di 112.940 euro senza formali affidamenti, ma con autorizzazioni verbali da parte di personale comunale. Questo ha generato un cosiddetto debito fuori bilancio oggi al centro di un acceso confronto politico.

Non è la prima volta che l’area Sport del Comune finisce sotto i riflettori. Dopo le difficoltà legate al “caso Santacroce” – con procedure di gara errate sull’impianto Terdoppio – ora l’attenzione si concentra su questi lavori affidati senza atti formali. De Grandis, dal canto suo, rivendica la scelta di riportare i mondiali a Novara dopo 40 anni, definendola una «scelta politica forte e coraggiosa». Nel post sottolinea anche che i 707mila euro stanziati per gli impianti hanno lasciato opere tangibili che hanno «generato impatto, creato valore, costruito opportunità per il territorio».

Il concetto di “debito fuori bilancio”, nel diritto degli enti locali, è chiaro: si tratta di un’obbligazione sorta senza corretto impegno di spesa, che può essere sanata solo con una delibera del consiglio comunale. La mancanza di atti a monte può comportare rilievi da parte degli organi di controllo e, nei casi più gravi, responsabilità erariali. La delibera sarebbe dovuta arrivare in aula il 24 luglio, ma la giunta Canelli ha scelto di ritirarla e rinviarla a settembre, preferendo effettuare ulteriori verifiche.

Ha spiegato De Grandis: «Abbiamo scelto di fermare la delibera rinviandola a settembre, per garantire la massima trasparenza, anche grazie a una perizia tecnica esterna e ad ulteriore verifica documentale. Non ci nascondiamo ma ci prendiamo la responsabilità politica delle scelte compiute».

Se, come scrive De Grandis, «il cittadino giudica dai risultati», allora è su trasparenza e correttezza amministrativa che la giunta dovrà dare prova di concretezza. La kermesse ha lasciato impianti migliorati, ma anche procedure da chiarire: tocca ora all’amministrazione dimostrare che l’ambizione di portare Novara sulla mappa sportiva non si trasformi in una scivolata burocratica.

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