[ditty_news_ticker id="138254"]

Novara, aumentano gli infortuni sul lavoro e boom per i casi di Covid

Novara, aumentano gli infortuni sul lavoro e boom per i casi di Covid. Più infortuni sul lavoro (nonostante il lockdown) per la prima volta con più donne che uomini e boom nel settore sanità e assistenza, ma meno morti che lo scorso anno: è questo il quadro (in controtendenza con i dati nazionali) dei primi cinque mesi dell’anno in Provincia di Novara rispetto allo stesso periodo del 2019. Ed è pesante l’effetto Covid con 714 denunce per contagio di origine professionale (riguardante principalmente gli infermieri) e 2 dei 3 casi mortali complessivamente denunciati.

Il quadro novarese si desume dagli open data resi pubblici dall’Inail insieme ai report pubblicati nei giorni scorsi dall’Istituto riguardanti sia le denunce registrate tra gennaio e maggio 2020 sia i contagi da Covid-19 sul lavoro, anch’esso con i dati fino al 31 maggio.

 

 

INFORTUNI NEL NOVARESE

Nei primi cinque mesi di quest’anno si sono registrate 1.653 denunce di infortunio sul lavoro (+1,8% rispetto ai 1.624 del gennaio-maggio 2019), di cui 1.487 (il 90%) in azienda, contro i 1.338 (82,4%) dell’anno prima.

Tre i dati fuori dalle statistiche consolidate negli anni e conseguenza dell’effetto Covid. Il più eclatante è che le denunce di infortunio riguardano 880 donne (53,2%) e 773 uomini (46,8%), mentre i numeri degli ultimi sei anni indicano una percentuale di maschi infortunati tra il 61 e il 64%. Inusuale anche la suddivisione per età con una accentuata prevalenza tra le persone fra 45 e 54 anni (30,7% contro dati degli anni precedenti fra il 21 e il 24%) e 55/64 anni (il 16,9% contro i precedenti 11/13%). Infine il fatto che il settore della “altre attività” registra il 27,3% di denunce (il doppio che nell’industria, tradizionalmente settore prevalente) contro una media degli ultimi sei anni inferiore al 10%.

Novara si differenzia dal dato nazionale soprattutto perché in Italia il numero di infortuni è in calo di ben il 23% rispetto al 2019, che l’Inail (sottolineando una diminuzione del -35,6% nel trimestre marzo-maggio) ritiene «causa soprattutto dello stop di ogni attività produttiva considerata non essenziale per il contenimento dell’epidemia da nuovo Coronavirus». Ma evidenzia anche che la flessione di denunce di infortunio «risulta essere decisamente più contenuta nel Nord-Ovest (-11,0%)».

L’effetto Covid si evidenzia soprattutto guardando alla suddivisione per attività economica, con un evidente boom nel settore “Sanità e assistenza sociale”. Dove, se a livello nazionale gli infortuni tra gennaio e maggio sono il +194% (e +326% tra marzo e maggio) e in Piemonte il +482%, in Provincia di Novara l’aumento è dalle 96 denunce del 2019 alle 680 del 2020, il +608%, ovvero sette volte di più. Così il settore passa dal 5,9% dei casi totali lo scorso anno al 41,1% dei mesi scorsi.

CASI MORTALI

Anche per i casi mortali Novara è in controtendenza: a livello nazionale si registrano 432 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale (+10,5% sui primi cinque mesi 2019) e a livello regionale se ne contano 43 (+16,2%). Invece in Provincia di Novara risultano, al 31 maggio, dimezzate: 3 (tutti uomini e tutti in azienda) contro le 6 del 2019.

EFFETTO COVID-19

In Italia al 31 maggio si contavano 47.022 denunce per contagi da nuovo Coronavirus di origine professionale (saliti a 49.021 secondo l’ultimo report Inail con dati al 15 giugno) concentrati in particolare nel mese di marzo (53,1%) e riguardanti soprattutto donne (71,7% dei contagiati). I casi mortali sono 208 (236 al 15 giugno) circa il 40% di quelli denunciati. Geograficamente il 55,8% delle denunce riguardano il Nord Ovest (Piemonte 15,3%, Lombardia 35,5%, Valle d’Aosta 0,4% e Liguria 4,5%) dove si registra il 58,7% dei casi mortali.

In Provincia di Novara le denunce per Covid fino al 31 maggio sono state 714, di cui 535 (74,9%) di donne e 179 di uomini. Per classi di età se ne registrano 312 tra 50/64 anni, 270 tra 35/49 anni e 121 tra 18/34 anni. I casi mortali sono 2 per causa di Covid di origine professionale.

Quali i settori e le professioni più colpite? Il dato più dettagliato fornito dall’Inail è a livello regionale. In Piemonte (causa Covid ci sono 7.200 denunce e 17 casi mortali) i settori economici maggiormente interessati sono “Sanità e assistenza” (65,6% dei casi) e la pubblica amministrazione (17,7%); dati in linea col fatto che oltre l’83% è relativo a personale di ospedali, case di cura e di riposo per il primo e personale delle Asl per il secondo. Per le professioni il 37,7% sono “tecnici della salute” (all’80,4% infermieri), il 30,4% “professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali” (nella quasi totalità operatori socio sanitari) e il 9,7% sono medici. Circa il 25% dei decessi riguarda il personale sanitario (medici, infermieri, operatori sanitari).

MALATTIE PROFESSIONALI

In netta diminuzione sono le denunce per malattie professionali (-39,1% a livello nazionale e -61,5% nel Novarese in linea con il maggior calo registrato nel Nord Ovest del Paese) con riflesso proporzionale su tutti i settori. Le prime due malattie professionali denunciate in Provincia continuano ad essere le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (prima anche a livello nazionale) e i tumori (terza a livello nazionale).

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Antonio Maio

Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni