«Non ci sbarazziamo del mercato coperto. Consorzio degli operatori? Già previsto dal regolamento»

Il Comune di Novara ribatte alle accuse sollevate dagli operatori dei generi alimentari e ortofrutta della struttura in viale Dante

«La volontà dell’amministrazione comunale non è sicuramente quella di “sbarazzarsi della struttura del mercato coperto imponendo agli operatori la costituzione di un Consorzio gestito da terzi estranei”, bensì quella di affidare la gestione unitaria del mercato – che per le sue caratteristiche strutturali pone esigenze diverse rispetto ai tradizionali mercati che si svolgono su aree pubbliche – a un Consorzio costituito tra gli stessi mercatali, ritenendo che tale soluzione, rendendo parte attiva gli operatori, possa contribuire a riqualificare la struttura, economizzare i costi di gestione, valorizzare i vari settori presenti, promuovendone la commercializzazione e portare a nuova vita e rilanciare la storica struttura quale luogo in grado di rispondere con efficacia alle nuove esigenze e ai nuovi tempi e stili di vita della città».

È uno stralcio di quanto si legge nella lunga e dettagliata relazione stilata da dirigente dell’Ufficio Commercio del Comune di Novara, Maurizio Foddai, in risposta alla protesta degli operatoti dei generi alimentari e ortofrutta del mercato coperto di viale Dante. Durante la conferenza stampa della scorsa settimana gli operatori, attraverso i loro legali, gli avvocati Maria Ughetta e Luca Milani, avevano sollevato una serie di questioni note da tempo, prime fra tutte le modifiche al Regolamento dei mercati e la costituzione di un Consorzio gestito da terzi.

«La volontà del Comune è di concretizzare una possibile gestione diretta del mercato da parte degli operatori, possibilità tra l’altro già prevista dal Regolamento approvato nel 2015 al termine della ristrutturazione della struttura, e adottata da anni per altre realtà sostanzialmente identiche al nostro mercato coperto, ad esempio a Torino» scrive ancora Foddai.

Il dirigente, poi, risponde punto per punto alle affermazioni, in particolare per quanto riguarda la comunicazione intercorsa tra l’ente e gli operatori culminata nell’ultima del 14 marzo contenente la bozza di revisione del Regolamento.

«Non corrisponde al vero che l’Amministrazione comunale intende “ridurre le sue responsabilità nella gestione delle strutture del mercato stesso” – scrive – in quanto, anche in accoglimento di osservazioni e richieste formulate dagli operatori, si è previsto il mantenimento in capo al Comune, oltre che delle competenze in materia di vigilanza e controlli, di alcune funzioni che inizialmente si riteneva delegare al Consorzio» così come «non corrisponde al vero l’affermazione che “il Comune pretende di eliminare il dipendente che ricopre il ruolo di Responsabile del Mercato Coperto”. Tale figura mantiene la funzione di “supervisione” e si interfaccia con il Consorzio».

Per quanto riguarda la concorrenza sleale sottolineata dagli operatori con i banchi posti all’esterno della struttura, il dirigente specifica che «nel 2016 durante la ristrutturazione si è provveduto a ridurre il numero dei posteggi di vendita inizialmente istituiti in via Morera e nei cortili di viale Dante. La scelta di confermare queste aree esterne era stata comunque maturata di comune accordo con il Comitato di funzionamento e i rappresentanti degli operatori, in primis proprio quelli del settore alimentare avevano espresso posizioni contrarie a una riallocazione dei produttori agricoli all’interno dei padiglioni».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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È uno stralcio di quanto si legge nella lunga e dettagliata relazione stilata da dirigente dell'Ufficio Commercio del Comune di Novara, Maurizio Foddai, in risposta alla protesta degli operatoti dei generi alimentari e ortofrutta del mercato coperto di viale Dante. Durante la conferenza stampa della scorsa settimana gli operatori, attraverso i loro legali, gli avvocati Maria Ughetta e Luca Milani, avevano sollevato una serie di questioni note da tempo, prime fra tutte le modifiche al Regolamento dei mercati e la costituzione di un Consorzio gestito da terzi.

«La volontà del Comune è di concretizzare una possibile gestione diretta del mercato da parte degli operatori, possibilità tra l’altro già prevista dal Regolamento approvato nel 2015 al termine della ristrutturazione della struttura, e adottata da anni per altre realtà sostanzialmente identiche al nostro mercato coperto, ad esempio a Torino» scrive ancora Foddai.

Il dirigente, poi, risponde punto per punto alle affermazioni, in particolare per quanto riguarda la comunicazione intercorsa tra l'ente e gli operatori culminata nell'ultima del 14 marzo contenente la bozza di revisione del Regolamento.

«Non corrisponde al vero che l’Amministrazione comunale intende “ridurre le sue responsabilità nella gestione delle strutture del mercato stesso” - scrive - in quanto, anche in accoglimento di osservazioni e richieste formulate dagli operatori, si è previsto il mantenimento in capo al Comune, oltre che delle competenze in materia di vigilanza e controlli, di alcune funzioni che inizialmente si riteneva delegare al Consorzio» così come «non corrisponde al vero l’affermazione che “il Comune pretende di eliminare il dipendente che ricopre il ruolo di Responsabile del Mercato Coperto”. Tale figura mantiene la funzione di “supervisione” e si interfaccia con il Consorzio».

Per quanto riguarda la concorrenza sleale sottolineata dagli operatori con i banchi posti all'esterno della struttura, il dirigente specifica che «nel 2016 durante la ristrutturazione si è provveduto a ridurre il numero dei posteggi di vendita inizialmente istituiti in via Morera e nei cortili di viale Dante. La scelta di confermare queste aree esterne era stata comunque maturata di comune accordo con il Comitato di funzionamento e i rappresentanti degli operatori, in primis proprio quelli del settore alimentare avevano espresso posizioni contrarie a una riallocazione dei produttori agricoli all’interno dei padiglioni».

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