Manifestazione neofascista a Novara, in Senato un’interrogazione di Italia Viva

Dopo l’episodio che ha coinvolto un nostro giornalista, i senatori Borghi e Fregolent chiedono chiarimenti al ministro Piantedosi. Sul territorio solidarietà trasversale da Pd, Lega, Avs e M5S

La manifestazione di sabato 1 novembre organizzata dal movimento “Remigrazione e Riconquista”, sostenuto da CasaPound e da altri gruppi di ispirazione neofascista, non si ferma alla cronaca cittadina: l’episodio è approdato in Senato con un’interrogazione presentata da Italia Viva, a firma del senatore ossolano Enrico Borghi e della presidente regionale del partito Silvia Fregolent, rivolta al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Nel mirino non solo la natura della manifestazione, ma anche il tentativo di intimidazione nei confronti di un nostro giornalista che è stato avvicinato e invitato ad allontanarsi, con l’obiettivo di impedirgli di scattare foto e realizzare riprese.

Nel testo dell’interrogazione parlamentare si chiede, tra le altre cose, «se la Questura di Novara abbia previamente avvisato il sindaco in merito allo svolgimento dell’evento» e «se vi sia stato o meno un coordinamento tra la Questura e il comune per la definizione delle misure di sicurezza». I deputati di Italia Viva domandano inoltre «se sia stata convocata l’autorità provinciale di pubblica sicurezza» e, in caso contrario, «per quali motivi non lo si sia ritenuto necessario».

Intanto sul territorio non si è fatta attendere una reazione trasversale del mondo politico, con attestati di solidarietà al cronista e richieste di chiarimento su quanto accaduto. I consiglieri comunali del Partito Democratico hanno presentato un’interrogazione per chiedere all’amministrazione «quale sia la posizione del Comune rispetto a manifestazioni che, nei modi e nei gesti, richiamano un passato buio della nostra storia». Il Pd sottolinea anche la contraddizione con il riconoscimento a Novara di “Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Guerra di Liberazione”, onorificenza che ricorda il ruolo determinante della città nella lotta contro fascismo e nazismo. «Chiediamo – si legge nel documento – che venga verificata la coerenza delle attività portate avanti dal comitato organizzatore con i valori contenuti nella Costituzione».

Per Mario Iacopino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale, «non è accettabile che in una città medaglia d’oro per la Resistenza si tollerino manifestazioni che esprimono ideali palesemente anticostituzionali». Il M5S annuncia l’intenzione di chiedere «una commissione per definire una linea politica chiara su questi episodi». Posizione condivisa anche da Alleanza Verdi e Sinistra che ha espresso la sua solidarietà al cronista per «l’unica colpa di aver voluto fare il suo lavoro, ossia riprenderli e raccontare cosa stava accadendo».

L’unico cenno dal centrodestra, oltre a quella dell’assessore alla Legalità Rocco Zoccali, è arrivata dal segretario provinciale della Lega Massimo Giordano, che ha espresso «solidarietà per quanto accaduto al giornalista».

Nessun commento per ora da Forza Italia né da Fratelli d’Italia, partito nel quale milita Domenico Larnè, consigliere comunale di Galliate e tra i firmatari del manifesto “Remigrazione”, come risulta dal sito ufficiale della campagna.

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Immagine di Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Manifestazione neofascista a Novara, in Senato un’interrogazione di Italia Viva

Dopo l’episodio che ha coinvolto un nostro giornalista, i senatori Borghi e Fregolent chiedono chiarimenti al ministro Piantedosi. Sul territorio solidarietà trasversale da Pd, Lega, Avs e M5S

La manifestazione di sabato 1 novembre organizzata dal movimento “Remigrazione e Riconquista”, sostenuto da CasaPound e da altri gruppi di ispirazione neofascista, non si ferma alla cronaca cittadina: l’episodio è approdato in Senato con un’interrogazione presentata da Italia Viva, a firma del senatore ossolano Enrico Borghi e della presidente regionale del partito Silvia Fregolent, rivolta al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Nel mirino non solo la natura della manifestazione, ma anche il tentativo di intimidazione nei confronti di un nostro giornalista che è stato avvicinato e invitato ad allontanarsi, con l’obiettivo di impedirgli di scattare foto e realizzare riprese.

Nel testo dell’interrogazione parlamentare si chiede, tra le altre cose, «se la Questura di Novara abbia previamente avvisato il sindaco in merito allo svolgimento dell’evento» e «se vi sia stato o meno un coordinamento tra la Questura e il comune per la definizione delle misure di sicurezza». I deputati di Italia Viva domandano inoltre «se sia stata convocata l’autorità provinciale di pubblica sicurezza» e, in caso contrario, «per quali motivi non lo si sia ritenuto necessario».

Intanto sul territorio non si è fatta attendere una reazione trasversale del mondo politico, con attestati di solidarietà al cronista e richieste di chiarimento su quanto accaduto. I consiglieri comunali del Partito Democratico hanno presentato un’interrogazione per chiedere all’amministrazione «quale sia la posizione del Comune rispetto a manifestazioni che, nei modi e nei gesti, richiamano un passato buio della nostra storia». Il Pd sottolinea anche la contraddizione con il riconoscimento a Novara di “Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Guerra di Liberazione”, onorificenza che ricorda il ruolo determinante della città nella lotta contro fascismo e nazismo. «Chiediamo – si legge nel documento – che venga verificata la coerenza delle attività portate avanti dal comitato organizzatore con i valori contenuti nella Costituzione».

Per Mario Iacopino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale, «non è accettabile che in una città medaglia d’oro per la Resistenza si tollerino manifestazioni che esprimono ideali palesemente anticostituzionali». Il M5S annuncia l’intenzione di chiedere «una commissione per definire una linea politica chiara su questi episodi». Posizione condivisa anche da Alleanza Verdi e Sinistra che ha espresso la sua solidarietà al cronista per «l’unica colpa di aver voluto fare il suo lavoro, ossia riprenderli e raccontare cosa stava accadendo».

L’unico cenno dal centrodestra, oltre a quella dell’assessore alla Legalità Rocco Zoccali, è arrivata dal segretario provinciale della Lega Massimo Giordano, che ha espresso «solidarietà per quanto accaduto al giornalista».

Nessun commento per ora da Forza Italia né da Fratelli d’Italia, partito nel quale milita Domenico Larnè, consigliere comunale di Galliate e tra i firmatari del manifesto “Remigrazione”, come risulta dal sito ufficiale della campagna.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore