Dopo l’intervista alla psicologa Marta Iatta sull’importanza dell’educazione affettiva come strumento di prevenzione e crescita (leggi qui l’articolo), il dibattito si arricchisce della voce dell’AIED Novara, che prende posizione contro la stretta del ministro Giuseppe Valditara sull’educazione sessuale nelle scuole.
In una nota diffusa dall’associazione, la presidente Tiziana Fiorani ha espresso piena condivisione delle parole del presidente nazionale Mario Puiatti, che ha definito il provvedimento «un grave atto di disimpegno dello Stato nei confronti delle nuove generazioni». L’emendamento al ddl Valditara, approvato in commissione Cultura, vieta la trattazione di tematiche sessuali a «attivisti ideologizzati» ed «esperti esterni» nelle scuole medie, e limita i percorsi negli istituti superiori, rendendoli possibili solo con il consenso dei genitori.
«Non è soltanto un passo indietro – ha affermato Fiorani – ma una decisione politica che assume la forma di censura preventiva. Si impedisce di affrontare a scuola argomenti fondamentali come affettività, rispetto del corpo e relazioni, proprio in una fase cruciale della crescita fisica ed emotiva dei ragazzi».
Per AIED, chi invoca la difesa dei valori in realtà toglie valore alla scuola, riducendone autonomia e capacità educativa. «È una precisa scelta politica – si legge nel comunicato – che lascia soli insegnanti e studenti di fronte a violenza, sessismo e disinformazione. L’educazione sessuale non è un’opinione, ma un diritto di cittadinanza. Non appartiene a una parte politica, ma alla sfera della libertà, dell’uguaglianza e della prevenzione».
AIED Novara ricorda inoltre il proprio impegno sul territorio con progetti di educazione alla salute e alla sessualità condotti in collaborazione con le scuole. Solo tra marzo e aprile, psicologhe e ginecologhe del consultorio, insieme alla vicepresidente Silvana Ferrara, hanno incontrato quasi 200 studenti del Fauser e del Bellini, affrontando temi come contraccezione, consenso e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
«Abbiamo toccato con mano – ha concluso Fiorani – quanto sia forte nei ragazzi il bisogno di ascolto e di informazioni corrette. Limitare questi percorsi significa lasciarli soli, privandoli di strumenti fondamentali per costruire relazioni sane e consapevoli». AIED Novara ribadisce infine la necessità di un’educazione affettiva e sessuale seria, laica e scientificamente fondata, parte integrante del benessere dei giovani e della prevenzione della violenza di genere.















