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Inaugurata ieri mattina la sede territoriale della Lega del Filo d’oro

Si tratta della decima in Italia, prima e unica in Piemonte, ed è ospitata nell'ex CdQ Ovest di via Cagliari. Il taglio del nastro, avvenuto alla presenza del presidente nazionale Bartoli, dell'assessore Moscatelli e del vescovo Brambilla, rinviato di due anni a causa della pandemia

La Lega del Filo d’oro, la onlus nata nelle Marche nel 1964 e diventata in oltre mezzo secolo di attività il più importante punto di riferimento per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, ha ufficialmente una sede territoriale – la decima in Italia – anche a Novara, prima e finora unica in Piemonte. Il taglio del nastro è avvenuto ieri mattina, giovedì 16 giugno, nei rinnovati spazi di via Cagliari 3, nell’ex sede del CdQ Ovest. Locali che erano stati aperti fin dal febbraio del 2020, proprio alla vigilia dello scoppio dell’emergenza Covid e la cui piena operatività – con tanto di inaugurazione – non era stata sempre rinviata per la situazione pandemica.


«Essere presenti in più regioni italiane – ha detto il presidente nazionale della Lega del Filo d’oro, Rossano Bartoli – significa fornire un supporto costante e continuo a un numero maggiore di persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali e alle loro famiglie, accompagnandole passo dopo passo nella realizzazione dei programmi individuali definiti dal nostro centro nazionale».


«Sono particolarmente felice che la Lega del Filo d’oro abbia scelto Novara come sede territoriale piemontese – ha aggiunto l’assessore Silvana Moscatelli – mettendo a disposizione i suoi servizi ai nostri cittadini in difficoltà. Ci siamo dati da fare nel scegliere questa sede, che dispone anche di un’area verde e la possibilità di collaborare con il vicino istituto scolastico. Tutto questo è frutto di un principio fondamentale: la solidarietà. Tutti noi dobbiamo impegnarci per aiutare chi è un po’ meno fortunato».


In realtà, come detto, l’attività è già partita in qualche modo fin da due anni fa, tanto che la sede novarese già segue 32 persone provenienti dal Novarese ma anche da altre province piemontesi, avvalendosi del lavoro svolto da due operatrici professionali, un’assistente sociale e una educatrice. Costi di questo personale che sono sostenuti dalla Fondazione De Agostini, la cui attività è stata ricordata anche negli interventi di Daniele Orlandini e Rosa Caria del Comitato familiari, così come da Francesco Mercurio e Francesco Ardizzino, attuale e precedente presidente del Comitato persone sordocieche.


Al taglio del nastro, che ha preceduto la visita guidata nella sede, è intervento anche il vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla. Significativo il suo breve messaggio: «Per tutte le iniziative e per tutti gli interventi non basta dare una mano, ma bisogna stringerla per camminare insieme».

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Luca Mattioli

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