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Il ponte ciclopedonale sull’Agogna resta chiuso: ancora 300 mila euro per inaugurarlo

Negli ultimi giorni è stato aperto un varco abusivo. L'assessore ai Lavori pubblici: «Sarà percorribile solo dopo il posizionamento del semaforo a chiamata». Previsto l'ampliamento di un tratto di via del Gazzurlo

Sembra non esserci pace per il ponte ciclopedonale sul torrente Agogna, quello che corre a fianco dell’omonimo riservato al traffico veicolare, e che i novaresi hanno ironicamente soprannominato “ponte di Brooklyn”. Con una determina del 21 dicembre scorso, il Comune ha stanziato 5.898 euro per la conclusione dei lavori di collaudo. Questo, però, non significa che il ponte sia percorribile, nonostante negli ultimi giorni qualcuno abbia rimosso le transenne e aperto un varco abusivo.

«Nella mattinata di oggi (5 gennaio) provvederemo a ripristinare lo sbarramento su entrambi gli ingressi – afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Rocco Zoccali -. Il ponte potrà essere aperto solo dopo aver posizionato il semaforo a chiamata che consente di attraversare la statale e raggiungere la pista ciclabile dall’altra parte della carreggiata, e installato i parapetti di sicurezza sul torrente; inoltre, a quattro anni dalla posa della passerella in legno, ora è necessario rinnovarla perchè è già rovinata dal tempo. Lavori per i quali sono necessari altri 300 mila euro: fortunatamente 50 mila euro li abbiamo risparmiati dalla ciclabile e 1 milione e mezzo dalla risoluzione del contratto con la ditta che avrebbe dovuto occuparsi dell’opera e che, invece, ha generato solo ritardi».

Un progetto da 1 milione e 300 mila euro iniziato quasi vent’anni fa ma che ha cominciato a muovere i primi passi solo nel 2018 con l’aggiudicazione della gara d’appalto a tre ditte piemontesi; l’intervento ha previsto la realizzazione di un ponte posto a valle di quello esistente, integrato da opere di adeguamento stradale per dare continuità al percorso ciclabile proveniente dalla città in direzione di San Pietro Mosezzo, oltre alla raccolta di acque reflue per le quali è stata coinvolta Acqua Novara Vco attraverso una convenzione stipulata con il comune di Novara. Secondo l’assessore, però, numerosi errori sono stati commessi in fase di progettazione: «All’altezza di via del Gazzurlo ci sono degli edifici: dovremo, quindi, posizionare un semaforo e proseguire con la ciclabile, quest’ultima già realizzata, dall’altro lato della strada fino a via Fleming».

Un’area che, secondo quanto riferisce l’assessore, sarà completamente riqualificata: «Sarà costruita una rotonda tra via del Gazzurlo e via Marie Curiè in modo da allargare la strada all’altezza del canile: diventerà l’alternativa nel momento in cui inizieranno i lavori per la costruzione del nuovo ponte veicolare sull’Agogna. Quel tratto dovrà essere completamente chiuso al traffico e non si può pensare di chiudere l’ingresso in citta per chi proviene o va verso San Pietro Mosezzo».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

3 risposte

  1. Soprattutto molto utile. E’ bizzarro come per molte altre amministrazioni, anche per quella di Novara, le piste ciclabili non siano o non debbano essere un “sistema”, ma delle sporadiche comparse (meglio se spettacolari come questa), per mostrare di aver fatto qualcosa.

  2. Ho letto le dichiarazioni dell’assessore e mi sembrano molto surreali, dopo 4 anni bisogna sostituire il camminamento del ponte con una spesa di oltre 300 mila € e non è mai stato usato. Io come altri lo abbiamo attraversato e non mi sembra di aver notato un’usura così rilevante. Per quanto riguarda il semaforo per l’attraversamento è una spesa inutile basterebbero delle strisce pedonali rialzate. Nell’attesa sarebbe utile che alla fine della pedonabile verso la rotonda si facessero delle strisce per attraversare visto che non sono mai state realizzate. Inoltre sul lato destro del ponte in direzione Biandrate sarebbe utile tagliare dei rami che invadono la carreggiata obbligando ciclisti e pedoni a spostarsi di un metro dal ciglio strada mettendo in pericolo la loro incolumità.

  3. Ma non hanno vergogna??
    7 anni per realizzare questo?
    E poi scusate,é vero che non é stato inaugurato con tutti i crismi e i vari fenomeni che verranno a farsi fotografare,ma dato la quantità di biciclette/monopattini/pedoni che transitano,al buio!! perché non c’è luce,non è più sicuro passare sul ponte anche se non ancora completato?
    Mi sorprende non sia ancora capitato nulla di grave

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