Con l’approvazione del Documento Unico di Programmazione 2025–2028, a palazzo Cabrino si chiude un ciclo. È l’ultimo “vero” Dup dell’era Canelli, l’ultimo documento di programmazione prima delle elezioni del 2027, e in consiglio comunale, più che un dibattito di bilancio si è respirato l’avvio di una lunga campagna elettorale.
Alessandro Canelli, sindaco di Novara dal 2016, ha scelto di aprire il confronto partendo dai numeri, quasi a voler mettere un sigillo amministrativo su dieci anni di governo. Ha rivendicato una città «solida, con conti in equilibrio e una capacità di investimento senza precedenti». Nel 2024 il fondo cassa era di 50 milioni, con un avanzo complessivo di 64 milioni, di cui 10,8 milioni di avanzo di amministrazione. Se è vero, poi, che le spese correnti hanno toccato i 108 milioni cin un aumento di 7 milioni sul 2023, è pur vero che oltre metà dell’aumento è stato destinato al sociale. Gli investimenti ammontano a 69 milioni, circa 600 euro per abitante: «Gli investimenti pro capite più alti degli ultimi quindici anni a Novara», ha sottolineato il sindaco.
Un risultato, ha aggiunto, «trainato dal PNRR, che ha dato un boost decisivo alla spesa in conto capitale», ma con un’avvertenza: «Dobbiamo capire cosa accadrà dopo il 2026, quando le risorse straordinarie termineranno». Canelli ha parlato di una crescita “strutturale” delle entrate comunali, con l’addizionale Irpef sopra i 15 milioni annui: «Segno che aumentano redditi e occupazione, uno degli obiettivi che ci eravamo dati: più ricchezza, più abitanti, più bellezza».
Poi la parte più politica, quasi un bilancio di fine decennio. Il debito pro capite è fermo a 357 euro, «contenuto grazie a un lavoro di anni e a una gestione oculata». E sul fronte degli interventi, il sindaco ha elencato i principali cantieri: il parcheggio sotterraneo di piazza Martiri che sarà pronto a dicembre, la pedonalizzazione della piazza che partirà entro la primavera, le riqualificazioni di Casa Bossi e dell’ex macello, la partita dell’edilizia pubblica finanziata con fondi PNRR, la partita sul nuovo ospedale. «Nel 2016 avevamo un disavanzo di 15 milioni – ha ricordato – oggi siamo in equilibrio. E abbiamo la terza TARI più bassa tra i capoluoghi di provincia italiani».
L’opposizione, però, non ha condiviso l’entusiasmo. I consiglieri del PD e del M5S hanno riconosciuto la capacità dell’amministrazione di intercettare fondi, ma hanno accusato Canelli di aver trascurato la manutenzione e il decoro urbano. Il PD, con Nicola Fonzo, ha voluto sottolineare un atteggiamento «collaborativo ma critico»: su 49 emendamenti presentati, per la prima volta scritti insieme da tutte le minoranze, 8 sono stati accolti, 20 ritirati e 16 respinti. «Abbiamo scelto di non fare ostruzionismo – ha detto – ma restano carenze politiche evidenti nella visione complessiva della città». Sulla stessa linea il Movimento 5 Stelle, che con Mario Iacopino ha insistito su sicurezza, parchi, verde urbano, chiedendo «meno annunci e più manutenzione».
La maggioranza si è mostrata compatta e orgogliosa. Gaetano Picozzi (Lega) ha ricordato «le rette degli asili abbassate del 30% e la TARI tra le più basse del Piemonte», definendosi «fiero di appartenere al partito del mio sindaco». Tiziana Napoli (Forza Novara) ha parlato di una città che cambia, spiegando che «a livello macro il giudizio è positivo, a livello micro si può migliorare, ma ciò che conta è l’impianto». Il capogruppo di Fdi Michele Ragno ha invece scelto un tono politico più diretto: «L’opposizione continua a costruire coalizioni solo per impedire al centrodestra di vincere. Ma i numeri parlano chiaro: la nostra è una coalizione vincente e lo sarà anche in futuro».
Il dibattito sul Dup ha sancito un passaggio simbolico: si chiude un’epoca e se ne apre un’altra. Dopo quasi dieci anni, l’amministrazione Canelli entra nel suo ultimo tratto, con la città proiettata verso il futuro. Il clima in aula lo ha reso evidente: a Novara la campagna elettorale per il 2027 è ufficialmente iniziata.