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Il Comune vuole acquisire le strade private: a settembe un’apposita commissione

In occasione della sua ultima seduta, il consiglio comunale ha approvato all’unanimità una delibera riguardante l’acquisizione gratuita da parte del demanio cittadino di una porzione (un mappale sui sei totali) di una strada, via Valduggia, nella zona di Santa Rita, ora interamente divenuta pubblica.

L’operazione ha riportato d’attualità il tema di tante strade ancora private che Palazzo Cabrino, sin dai tempi della seconda amministrazione Giordano, avrebbe voluto acquisire, perché «considerate di pubblica utilità per svariati motivi oppure perché adiacenti ad altre di una certa importanza» spiega l’assessore Silvana Moscatelli.

Non è comunque facile stabilire in poco tempo quante siano a oggi le strade private a fronte degli oltre 250 chilometri di arterie, grandi o piccole che siano, presenti sull’intero territorio comunale. Alcune sono conosciute, come, solo per fare un esempio, via Fregonara (che collega corso Risorgimento a via della Pace, nel quartiere Nord), altre decisamente “anonime” tanto che occorre una ricerca sullo stradario (anche attraverso il web) per essere a conoscenza della loro esistenza.

 

 

«Nel 2010 – ricorda Moscatelli (anche allora assessore) – «l’ingegnere Marcello Monfrinoli (dirigente comunale ora in pensione) venne incaricato di effettuare una mappatura e da quella indagine furono individuate una quarantina di strade, più o meno equamente distribuite in tutti i quartieri, in possesso di quei particolari requisiti per entrare a far parte del demanio cittadino». Come spesso accade, però, il progetto finì per restare in un cassetto, prima di riemergere in questi ultimi mesi.

Per Moscatelli «la nostra idea è quella di riprendere in mano il progetto, in modo tale da acquisire ogni anno almeno un paio di strade. Chiaramente il passaggio di proprietà dovrà avvenire a titolo gratuito, senza alcun esborso per le casse comunali». Quali sono allora le problematiche? «Non sempre è facile risalire ai proprietari e poi occorre accertare la situazione del sottosuolo, i cosiddetti sottoservizi. Asfaltare una strada sterrata di per sé è l’operazione più semplice, ma dobbiamo prima effettuare un monitoraggio per capire l’esistenza e le condizioni di vari allacciamenti».

L’assessore ha dunque anticipato la costituzione, dopo la pausa estiva, di un’apposita commissione che abbia fra i suoi compiti la stesura di un cronoprogramma in grado di stabilire quali possano essere le priorità da seguire nei mesi successivi.

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Luca Mattioli

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