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Furti “affare di famiglia”, padre e figlio a processo per otto colpi

Sono ora accusati di almeno otto capi di imputazione per furto o violazione di domicilio, sei dei quali commessi nell’area di servizio di Novara sull’autostrada A4 Torino-Milano

Per loro rubare all’autogrill, e qualche volta anche in abitazione, era una sorta di «affare di famiglia». Non solo generi di prima necessità, come alimenti o sigarette. A volte ci si toglieva qualche sfizio o qualche peccato di gola: il bottino era infatti costituito quasi interamente da buste di caramelle o confezioni di ovetti di una nota marca. G.M. e G.M., padre e figlio di 49 e 27 anni, novaresi, sono ora accusati di almeno otto capi di imputazione per furto o violazione di domicilio, sei dei quali commessi nell’area di servizio di Novara sull’autostrada A4 Torino-Milano, e i rimanenti in garage del capoluogo. Avrebbero agito in compagnia di un minorenne che era stato denunciato al tribunale per i minori di Torino ma comunque non è imputabile, avendo mendo di 14 anni all’epoca dei colpi.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della polizia stradale, i tre ladri approfittavano dell’orario notturno, quando il personale di servizio all’autogrill era ridotto e non poteva controllare tutto lo spazio commerciale. Erano stati identificati grazie a un lavoro sulle immagini di videosorveglianza e di incrocio dei dati dei tabulati e celle telefoniche. Nelle immagini si vedevano tre persone all’opera, mentre giravano con fare sospetto fra gli scaffali. Non appena potevano, quando cioè il poco personale era distratto, ne approfittavano per intascare merce e tabacchi, e uscire senza pagare. Confrontando le registrazioni coi vari episodi registratisi nell’area servizio fra l’aprile del 2019 e l’inizio del 2020, gli inquirenti hanno attribuito i sei colpi alla stessa famiglia. Durante le indagini sono poi emersi indizi per ricollegare padre e figlio anche a due furti in appartamento avvenuti nello stesso periodo temporale: avevano rubato attrezzi da lavoro e biciclette. I testimoni da ascoltare al loro processo sono diversi: si torna in aula la settimana prossima.

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Redazione

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