Crisi alla cartiera di Momo: la preoccupazione delle istituzioni per gli 88 lavoratori

La notizia della cassa integrazione straordinaria per gli 88 dipendenti della FM Cartiere di Momo ha scosso la comunità locale e acceso i riflettori delle istituzioni sul futuro dello storico stabilimento produttivo. La prima a commentare l’accaduto è stata la sindaca, Michela Leoni, che ha manifestato la vicinanza dell’amministrazione comunale ai dipendenti e alle loro famiglie, annunciando la volontà di chiedere chiarimenti direttamente all’azienda.

«Il sindaco e l’amministrazione comunale manifestano la propria vicinanza ai dipendenti medesimi ed alle loro famiglie. Sarà cura del sindaco nelle prossime ore convocare l’amministratore delegato della società per avere chiarimenti in merito al futuro dell’impianto industriale che da circa sessanta anni garantisce lavoro a circa ottanta persone» si legge in una nota della prima cittadina a cui è seguito l’appello della minoranza consiliare he tramite il capogruppo Riccardo Prevosti ha sottolineato: «Sulla cartiera auspichiamo una soluzione che tuteli i posti di lavoro e la continuità aziendale sul nostro territorio. Bisogna mettere in campo tutte le energie e le risorse per aiutare l’azienda e i lavoratori in questa fase difficile».

Sul fronte della politica regionale si registra l’intervento del consigliere Domenico Rossi (Pd), che ha espresso solidarietà ai lavoratori e annunciato un’interrogazione urgente in consiglio regionale: «La mia solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della cartiera di Momo che hanno proclamato lo stato di agitazione. Dietro le 88 persone ci sono famiglie, sogni e progetti di vita che vanno difesi, per questo presenterò un’interrogazione già nel prossimo consiglio regionale per capire come la giunta intende agire per evitare che il territorio novarese sia solo territorio per la logistica e per contrastare la crisi della manifattura che investe tutto il Piemonte» si legge nella nota diffusa dal dem.

Intanto i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione, in attesa di un tavolo di confronto che possa chiarire le prospettive di un impianto che da sessant’anni rappresenta un presidio di lavoro e di identità industriale per Momo e il Novarese.

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Crisi alla cartiera di Momo: la preoccupazione delle istituzioni per gli 88 lavoratori

La notizia della cassa integrazione straordinaria per gli 88 dipendenti della FM Cartiere di Momo ha scosso la comunità locale e acceso i riflettori delle istituzioni sul futuro dello storico stabilimento produttivo. La prima a commentare l’accaduto è stata la sindaca, Michela Leoni, che ha manifestato la vicinanza dell’amministrazione comunale ai dipendenti e alle loro famiglie, annunciando la volontà di chiedere chiarimenti direttamente all’azienda.

«Il sindaco e l’amministrazione comunale manifestano la propria vicinanza ai dipendenti medesimi ed alle loro famiglie. Sarà cura del sindaco nelle prossime ore convocare l’amministratore delegato della società per avere chiarimenti in merito al futuro dell’impianto industriale che da circa sessanta anni garantisce lavoro a circa ottanta persone» si legge in una nota della prima cittadina a cui è seguito l’appello della minoranza consiliare he tramite il capogruppo Riccardo Prevosti ha sottolineato: «Sulla cartiera auspichiamo una soluzione che tuteli i posti di lavoro e la continuità aziendale sul nostro territorio. Bisogna mettere in campo tutte le energie e le risorse per aiutare l’azienda e i lavoratori in questa fase difficile».

Sul fronte della politica regionale si registra l’intervento del consigliere Domenico Rossi (Pd), che ha espresso solidarietà ai lavoratori e annunciato un’interrogazione urgente in consiglio regionale: «La mia solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della cartiera di Momo che hanno proclamato lo stato di agitazione. Dietro le 88 persone ci sono famiglie, sogni e progetti di vita che vanno difesi, per questo presenterò un’interrogazione già nel prossimo consiglio regionale per capire come la giunta intende agire per evitare che il territorio novarese sia solo territorio per la logistica e per contrastare la crisi della manifattura che investe tutto il Piemonte» si legge nella nota diffusa dal dem.

Intanto i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione, in attesa di un tavolo di confronto che possa chiarire le prospettive di un impianto che da sessant’anni rappresenta un presidio di lavoro e di identità industriale per Momo e il Novarese.

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