La notizia è di quelle che gli appassionati di atletica e più in generale del mondo sportivo novarese aspettavano da tempo: la pista del campo di atletica Gorla di viale Kennedy riaprirà al pubblico la prossima settimana. Dopo anni di attese, rinvii e annunci, e a seguito di un cantiere che ha beneficiato di oltre 1,2 milioni di euro di fondi Pnrr, il Comune ha definito la convenzione di gestione con Cus Piemonte Orientale e Fidal provinciale.
Il sindaco Alessandro Canelli e il vicesindaco e assessore allo Sport Ivan De Grandis hanno presentato l’accordo come «storico», sottolineando l’importanza della riqualificazione e il nuovo modello di gestione condiviso con le due realtà sportive. CusPo si occuperà della parte amministrativa, Fidal della gestione tecnica, mentre il comune coprirà le spese di avvio e le utenze iniziali.
Una buona notizia, certo, ma che non cancella le lungaggini e i disagi che il mondo sportivo novarese ha dovuto subire. La pista era chiusa da febbraio 2024 e gli atleti – dalle società dilettantistiche agli studenti delle scuole – hanno dovuto arrangiarsi altrove, spesso fuori città, con costi e difficoltà logistiche non indifferenti. Non a caso, già nel marzo 2025 si parlava di fine lavori “entro poche settimane”, con l’obiettivo di definire successivamente le modalità di affidamento. Da allora, mesi di silenzio e incertezza, mentre la struttura rimaneva inutilizzabile.
Ora la riapertura è stata annunciata «tra pochi giorni», ma la vera sfida sarà quella di dare continuità a un impianto che, nel passato recente, ha sofferto di incuria e di gestione frammentata. La convenzione durerà 16 mesi: un periodo di prova, durante il quale CusPo e Fidal dovranno monitorare entrate e uscite per preparare un bando a lungo termine, un segnale che la partita della gestione è tutt’altro che chiusa.
La commissione Fidal ha già dato l’idoneità per gli allenamenti, ma si attende ancora l’omologazione definitiva per ospitare gare di livello nazionale e internazionale. Il Comune parla di «rinascita dell’atletica novarese»; gli atleti e le società, però, si aspettano soprattutto che il campo resti davvero aperto, accessibile e funzionante, senza nuove interruzioni, per evitare che l’entusiasmo si trasformi presto in delusione.