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Barriere ferroviarie antirumore: a Vignale è sorto un comitato di cittadini

Il progetto, da tempo avanzato da Roberto Esposito, si è concretizzato al termine del primo incontro pubblico tenutosi nella serata di venerdì. La protesta dei residenti: «Non vogliamo essere prigionieri nelle nostre abitazioni»

Si chiama “Comitato novarese per il benessere del cittadino”. E’ il nome sotto il quale si riconosceranno da ora i residenti della zona nord della città, che si sono riuniti per la prima volta venerdì sera nel salone dell’oratorio di Vignale. Un ulteriore passo sarà quello di inviare una lettera al sindaco Alessandro Canelli per sollecitare un incontro ufficiale, dopo che il primo cittadino, secondo l’ex presidente del comitato spontaneo “Quartiere Nord” Roberto Esposito, avrebbe sempre declinato questo tipo di invito dichiarando che «non sarebbe ancora il momento».


Motivo della protesta il progetto da parte di Rfi che prevede l’installazione di alcune barriere antirumore lungo la linea ferroviaria a due binari che dalla stazione si dirige verso nord, per poi dividersi dopo “trivio” di Vignale nelle tratte per Varallo (da tempo chiusa), Borgomanero e Arona, dove quest’ultima sarebbe interessata a un futuro raddoppio.


Quello delle barriere, che dovrebbero raggiungere un’altezza superiore ai 7 metri, è una soluzione che da tempo preoccupa diverse famiglie che vivono a ridosso della ferrovia. Spiega Esposito: «Da quasi cinque anni gli abitanti interessati hanno ricevuto un preavviso di esproprio dei terreni entro una fascia di 20 metri dalla massicciata, ma nessuno ha avuto ancora modo di prendere visione del progetto esecutivo. Sono riuscito a contattare Rfi, dalla quale ho riscontrato la massima disponibilità, anche se chiaramente mi è stato ribadito che dovrebbe essere il Comune a interfacciarsi con la gente. Intanto nello maggio dello scorso anno sono stati avviati i carotaggi dei terreno, segnale evidente che i lavori stanno in qualche modo proseguendo».


Le preoccupazioni degli abitanti sono diverse: c’é chi sostiene che si tratti dell’ennesimo «spreco di denaro pubblico», ma soprattutto ai disagi chi, aprendo le finestre, si ritroverebbe davanti al naso «un vero e proprio “muro di Berlino”. Non vogliamo essere prigionieri nelle nostre abitazioni». E ancora: «Doversi di noi hanno fatto una scelta di vita, hanno sopportato sacrifici e ora si vedono la loro casa diminuire di valore per questa situazione».


Qualche proposta? Per Giorgio Borré, che abita in strada Camerana, «sarebbe meglio la sostituzione del materiale rotabile posizionandone uno di qualità migliore». Patrizia Serazzi, altra residente decisamente battagliera, ha auspicato invece che si realizzi finalmente il progetto della circonvallazione ferroviaria (il famoso “baffetto”), «eliminando il transito dei merci a vantaggio unicamente dei treni passeggeri». E poi rimane sul tavolo anche l’annosa questione dei passaggi a livello, per i quali è stata avanzata la proposta di una loro soppressione con la creazione di sottopassi.


Ora che i cittadini hanno dato dato vita a questo comitato, oltre a un missiva indirizzata a Palazzo Cabrino la prima iniziativa sarà una raccolta di firme per conoscere tutti i dettagli del progetto di Rfi.

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Luca Mattioli

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