Assemblea API Novara: «Le PMI motore dell’economia e della coesione sociale»

Riconfermato Mario Di Giorgio alla presidenza. Alberto Cirio: «Produrre ricchezza prima di dividerla»

Si è svolta questa mattina, 6 ottobre, nell’auditorium della Banca Popolare di Novara, l’assemblea annuale di API Novara, un momento di confronto molto partecipato tra imprese, istituzioni e rappresentanti del mondo produttivo. L’incontro ha rinnovato la fiducia a Mario Di Giorgio, riconfermato presidente dell’associazione, che nel suo intervento ha ricordato come le piccole e medie imprese rappresentino «il cuore dell’economia, ma anche un motore di coesione sociale».

Di Giorgio ha sottolineato l’importanza di riconoscere oggi il ruolo delle piccole e medie imprese nella costruzione di un futuro sostenibile e prospero, in un contesto geopolitico in continua evoluzione che impone alle imprese di adattarsi rapidamente e di saper cogliere le opportunità che nascono dalle sfide globali. «La resilienza e la capacità di innovare – ha affermato – sono le chiavi del futuro. Dobbiamo sfruttare al meglio le risorse disponibili, promuovere politiche che facilitino l’accesso al credito e creare un ambiente favorevole per le imprese. Solo con un dialogo costruttivo possiamo sviluppare strategie che rispondano alle esigenze delle comunità e garantire un futuro prospero, fondato sulla sinergia tra pubblico e privato».

A portare il saluto di ConfApi Piemonte è stato il vicedirettore Roberto Conterchio, che ha ricordato come l’associazione rappresenti oltre 2.500 aziende in tutta la regione, esprimendo un particolare apprezzamento per il tessuto imprenditoriale del quadrante novarese. «È un territorio con imprese bravissime – ha detto – e oggi voglio rivolgere un applauso a tutti gli imprenditori presenti».

Non sono mancati gli interventi delle istituzioni regionali. L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha evidenziato come, nonostante il contesto internazionale complesso, il Piemonte stia dimostrando capacità di reazione grazie al lavoro degli imprenditori. «Stiamo rispondendo in maniera adeguata – ha dichiarato – perché ci sono persone straordinarie che sanno superare ogni barriera. Il nostro compito è mantenere la competitività e accompagnare le imprese mettendo a disposizione fondi europei per sostenere gli investimenti. Le imprese sono il primo welfare della Regione: danno dignità al lavoro e noi dobbiamo dare dignità a loro».

Il sottosegretario Alberto Preioni ha ribadito che la politica deve sostenere chi produce ricchezza e non ostacolarlo. «Abbiamo finalmente un governo stabile, e la stabilità serve – ha affermato –. Non possiamo essere il Paese del ‘no a tutto’, soprattutto sul tema dell’energia dobbiamo guardare con realismo anche al nucleare di nuova generazione».

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha concluso i lavori con un intervento di ampio respiro. «Viviamo in un Paese – ha esordito – dove spesso si pensa a dividere la ricchezza prima ancora di produrla. Noi dobbiamo fare il contrario e il sostegno al mondo del lavoro passa soprattutto dal dialogo con i corpi intermedi che rappresentano le imprese, come API». Cirio ha invitato a guardare alla globalizzazione non come a una minaccia, ma come a una sfida da affrontare con apertura e competenza: «La globalizzazione non si contrasta alzando muri: gli industriali piemontesi lo sanno bene e ci dimostrano che è così. Solo dal giugno 2025 le esportazioni di spumante italiano verso la Cina sono aumentate del 20%, e in Giappone abbiamo consolidato relazioni importanti. La miglior risposta alle politiche protezionistiche è tenere la schiena dritta e cercare nuovi mercati».

Il presidente ha poi parlato del rapporto con l’Unione Europea, definendosi europeista convinto ma critico verso un approccio che, in passato, ha penalizzato i paesi produttori. «L’Europa è stata spesso matrigna e poco madre – ha detto – perché mentre venivano messi in condizione di svantaggio i paesi produttori, venivano avvantaggiati quelli commercianti. Ora però il vento sta cambiando e come Piemonte siamo tra le prime tre regioni italiane per utilizzo dei fondi europei». Cirio ha infine ricordato le luci e le ombre del tessuto industriale piemontese: «Cresce l’occupazione femminile, ma il settore dell’auto resta in difficoltà. Tuttavia, parte della crisi è stata assorbita dall’aerospaziale e torneremo a produrre la 500 ibrida a Mirafiori. Ci sono ancora ombre, ma anche molte luci su cui continuare a investire».

Nel corso dell’assemblea è stato presentato anche il nuovo consiglio direttivo di API Novara, che affiancherà Di Giorgio nel mandato. Ne fanno parte Paolo Sodero, Adriana Bazzana, Daniele Guidi, Bruno Bisetti, Danilo Toscano, Valentina Cameroni, Giuseppe Gualdoni, Claudio Lochetti, Pietro Leuterio Boffoni, Eugenio Canazza, Stefano Nerviani e Giacomo Poletti. Membri di diritto sono Fabio Fassetta, Pietro Riboni, Laura Travaini, Ottavio Galasso, Marco Teraroli, Maurizio Raso, Luca Daniele, Roberta Bondenari, Giovanni Ruffi, Francesco Barbieri, Cristina Pasquini, Silvia Boni e Gianpiero Padovan. La direzione generale è affidata a Paola Pansini, affiancata dal vicedirettore generale Francesco Crociano.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Assemblea API Novara: «Le PMI motore dell’economia e della coesione sociale»

Riconfermato Mario Di Giorgio alla presidenza. Alberto Cirio: «Produrre ricchezza prima di dividerla»

Si è svolta questa mattina, 6 ottobre, nell’auditorium della Banca Popolare di Novara, l’assemblea annuale di API Novara, un momento di confronto molto partecipato tra imprese, istituzioni e rappresentanti del mondo produttivo. L’incontro ha rinnovato la fiducia a Mario Di Giorgio, riconfermato presidente dell’associazione, che nel suo intervento ha ricordato come le piccole e medie imprese rappresentino «il cuore dell’economia, ma anche un motore di coesione sociale».

Di Giorgio ha sottolineato l’importanza di riconoscere oggi il ruolo delle piccole e medie imprese nella costruzione di un futuro sostenibile e prospero, in un contesto geopolitico in continua evoluzione che impone alle imprese di adattarsi rapidamente e di saper cogliere le opportunità che nascono dalle sfide globali. «La resilienza e la capacità di innovare – ha affermato – sono le chiavi del futuro. Dobbiamo sfruttare al meglio le risorse disponibili, promuovere politiche che facilitino l’accesso al credito e creare un ambiente favorevole per le imprese. Solo con un dialogo costruttivo possiamo sviluppare strategie che rispondano alle esigenze delle comunità e garantire un futuro prospero, fondato sulla sinergia tra pubblico e privato».

A portare il saluto di ConfApi Piemonte è stato il vicedirettore Roberto Conterchio, che ha ricordato come l’associazione rappresenti oltre 2.500 aziende in tutta la regione, esprimendo un particolare apprezzamento per il tessuto imprenditoriale del quadrante novarese. «È un territorio con imprese bravissime – ha detto – e oggi voglio rivolgere un applauso a tutti gli imprenditori presenti».

Non sono mancati gli interventi delle istituzioni regionali. L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha evidenziato come, nonostante il contesto internazionale complesso, il Piemonte stia dimostrando capacità di reazione grazie al lavoro degli imprenditori. «Stiamo rispondendo in maniera adeguata – ha dichiarato – perché ci sono persone straordinarie che sanno superare ogni barriera. Il nostro compito è mantenere la competitività e accompagnare le imprese mettendo a disposizione fondi europei per sostenere gli investimenti. Le imprese sono il primo welfare della Regione: danno dignità al lavoro e noi dobbiamo dare dignità a loro».

Il sottosegretario Alberto Preioni ha ribadito che la politica deve sostenere chi produce ricchezza e non ostacolarlo. «Abbiamo finalmente un governo stabile, e la stabilità serve – ha affermato –. Non possiamo essere il Paese del ‘no a tutto’, soprattutto sul tema dell’energia dobbiamo guardare con realismo anche al nucleare di nuova generazione».

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha concluso i lavori con un intervento di ampio respiro. «Viviamo in un Paese – ha esordito – dove spesso si pensa a dividere la ricchezza prima ancora di produrla. Noi dobbiamo fare il contrario e il sostegno al mondo del lavoro passa soprattutto dal dialogo con i corpi intermedi che rappresentano le imprese, come API». Cirio ha invitato a guardare alla globalizzazione non come a una minaccia, ma come a una sfida da affrontare con apertura e competenza: «La globalizzazione non si contrasta alzando muri: gli industriali piemontesi lo sanno bene e ci dimostrano che è così. Solo dal giugno 2025 le esportazioni di spumante italiano verso la Cina sono aumentate del 20%, e in Giappone abbiamo consolidato relazioni importanti. La miglior risposta alle politiche protezionistiche è tenere la schiena dritta e cercare nuovi mercati».

Il presidente ha poi parlato del rapporto con l’Unione Europea, definendosi europeista convinto ma critico verso un approccio che, in passato, ha penalizzato i paesi produttori. «L’Europa è stata spesso matrigna e poco madre – ha detto – perché mentre venivano messi in condizione di svantaggio i paesi produttori, venivano avvantaggiati quelli commercianti. Ora però il vento sta cambiando e come Piemonte siamo tra le prime tre regioni italiane per utilizzo dei fondi europei». Cirio ha infine ricordato le luci e le ombre del tessuto industriale piemontese: «Cresce l’occupazione femminile, ma il settore dell’auto resta in difficoltà. Tuttavia, parte della crisi è stata assorbita dall’aerospaziale e torneremo a produrre la 500 ibrida a Mirafiori. Ci sono ancora ombre, ma anche molte luci su cui continuare a investire».

Nel corso dell’assemblea è stato presentato anche il nuovo consiglio direttivo di API Novara, che affiancherà Di Giorgio nel mandato. Ne fanno parte Paolo Sodero, Adriana Bazzana, Daniele Guidi, Bruno Bisetti, Danilo Toscano, Valentina Cameroni, Giuseppe Gualdoni, Claudio Lochetti, Pietro Leuterio Boffoni, Eugenio Canazza, Stefano Nerviani e Giacomo Poletti. Membri di diritto sono Fabio Fassetta, Pietro Riboni, Laura Travaini, Ottavio Galasso, Marco Teraroli, Maurizio Raso, Luca Daniele, Roberta Bondenari, Giovanni Ruffi, Francesco Barbieri, Cristina Pasquini, Silvia Boni e Gianpiero Padovan. La direzione generale è affidata a Paola Pansini, affiancata dal vicedirettore generale Francesco Crociano.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.