Accoltellamento al parco del Valentino: tre minorenni condannati per tentato omicidio

Un episodio brutale che aveva suscitato non poco clamore, visto che i protagonisti erano tutti diciassettenni

Tre condanne per un totale di 17 anni di carcere. E, vista la gravità dei fatti, una richiesta di «messa alla prova» ai servizi sociali, tipica del rito dei minorenni, che non è stata concessa. Così, in tribunale a Torino, si è chiuso il processo per il violento accoltellamento avvenuto il 23 settembre dello scorso anno al parco del Valentino di via Alcarotti a Novara, non lontano dal centro.

Un episodio brutale che aveva suscitato non poco clamore, visto che i protagonisti erano tutti diciassettenni. La pena più alta, 6 anni e 7 mesi di reclusione, è stata inflitta a M.P., conosciuto per diversi altri episodi di rapina e disordine urbano a Novara, tanto da ricevere un Daspo dai locali del centro; i complici L.F. e J.E. sono stati condannati rispettivamente e 5 anni e 8 mesi il primo e 4 anni e mezzo il secondo. Erano tutti accusati di tentato omicidio e rapina, per aver colpito un coetaneo con numerose coltellate, e averlo portato poi via la bicicletta e le scarpe. Un quarto ragazzo, cui era contestata solo la rapina, ha invece ottenuto la «messa alla prova»

I tre hanno ammesso l’aggressione e chiesto scusa, ma rilasciato dichiarazioni non sempre precise per quanto riguarda la responsabilità dell’accoltellamento. Secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia, l’autore delle coltellate era il diciassettenne M.P., nonostante il giovane abbia sempre negato e sostenuto che non era lui a impugnare il coltello. Il movente del tentato omicidio sarebbe da ricercare in questioni in sospeso fra i giovani, legate forse a una ragazza. Uno dei ragazzi aveva teso un agguato al liceale poi ferito, dandogli appuntamento al parchetto. Poi aveva chiamato alcuni amici a fargli da spalla. Nel corso della discussione i toni avevano oltrepassato i limiti e a un certo punto era spuntato il coltello. L’allarme, quella sera, era scattato intorno alle 22.30 quando un passante aveva notato un giovane che perdeva molto sangue e chiamato il numero di emergenza. A intervenire due Volanti e i sanitari del 118 che avevano trasportato il ragazzo all’ospedale Maggiore, immediatamente ricoverato in Rianimazione. Le sue condizioni erano apparse subito gravi, visto il numero di coltellate; poi fortunatamente si era ripreso. La polizia aveva stretto il cerchio attorno al gruppo di conoscenti nel giro di poche ore, grazie a testimonianze, visione delle telecamere, esame dei telefoni.

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Accoltellamento al parco del Valentino: tre minorenni condannati per tentato omicidio

Un episodio brutale che aveva suscitato non poco clamore, visto che i protagonisti erano tutti diciassettenni

Tre condanne per un totale di 17 anni di carcere. E, vista la gravità dei fatti, una richiesta di «messa alla prova» ai servizi sociali, tipica del rito dei minorenni, che non è stata concessa. Così, in tribunale a Torino, si è chiuso il processo per il violento accoltellamento avvenuto il 23 settembre dello scorso anno al parco del Valentino di via Alcarotti a Novara, non lontano dal centro.

Un episodio brutale che aveva suscitato non poco clamore, visto che i protagonisti erano tutti diciassettenni. La pena più alta, 6 anni e 7 mesi di reclusione, è stata inflitta a M.P., conosciuto per diversi altri episodi di rapina e disordine urbano a Novara, tanto da ricevere un Daspo dai locali del centro; i complici L.F. e J.E. sono stati condannati rispettivamente e 5 anni e 8 mesi il primo e 4 anni e mezzo il secondo. Erano tutti accusati di tentato omicidio e rapina, per aver colpito un coetaneo con numerose coltellate, e averlo portato poi via la bicicletta e le scarpe. Un quarto ragazzo, cui era contestata solo la rapina, ha invece ottenuto la «messa alla prova»

I tre hanno ammesso l’aggressione e chiesto scusa, ma rilasciato dichiarazioni non sempre precise per quanto riguarda la responsabilità dell’accoltellamento. Secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia, l’autore delle coltellate era il diciassettenne M.P., nonostante il giovane abbia sempre negato e sostenuto che non era lui a impugnare il coltello. Il movente del tentato omicidio sarebbe da ricercare in questioni in sospeso fra i giovani, legate forse a una ragazza. Uno dei ragazzi aveva teso un agguato al liceale poi ferito, dandogli appuntamento al parchetto. Poi aveva chiamato alcuni amici a fargli da spalla. Nel corso della discussione i toni avevano oltrepassato i limiti e a un certo punto era spuntato il coltello. L’allarme, quella sera, era scattato intorno alle 22.30 quando un passante aveva notato un giovane che perdeva molto sangue e chiamato il numero di emergenza. A intervenire due Volanti e i sanitari del 118 che avevano trasportato il ragazzo all’ospedale Maggiore, immediatamente ricoverato in Rianimazione. Le sue condizioni erano apparse subito gravi, visto il numero di coltellate; poi fortunatamente si era ripreso. La polizia aveva stretto il cerchio attorno al gruppo di conoscenti nel giro di poche ore, grazie a testimonianze, visione delle telecamere, esame dei telefoni.