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Cameri, Palio degli asini trasloca. Il sindaco: «Motivi di sicurezza»

Il tradizionale Palio per la prima volta non si svolgerà fra le vie del centro

«Quest’anno il Palio degli asini non si svolgerà per le vie del centro» è il sindaco di Cameri Giuliano Pacileo a confermare una notizia trapelata nei giorni scorsi e aspramente criticata dal gruppo di opposizione Insieme per Cameri. La 34esima gara tra i rioni, infatti, si correrà lunedì 11 settembre alle 18,30 in un campo tra le vie Marè, Toscanini e Cantelli di proprietà in parte dell’Aeronautica militare e in parte del Comune.

«Il centro, come da tradizione, non è stato indicato dai tecnici che abbiamo interpellato per eseguire le opportune valutazioni come uno scenario possibile – ha spiegato il sindaco. Perché? Per innumerevoli motivi. Perché avremmo paralizzato un paese dalla fine della Processione di domenica sera fino almeno al martedì dopo, primo giorno di scuola. Scuola elementare che è nel circuito, come nel circuito ci sono servizi essenziali come una Farmacia, due Banche, la Posta, il Comune. Esercizi commerciali che sarebbero stati irraggiungibili ed evidentemente si sarebbero sporcati con terra e polvere. Accesso negato alla propria abitazione per circa 2000 abitanti. Con consegne a domicilio ed eventuali mezzi di soccorso in grossa difficoltà. Insomma, la paralisi del centro nevralgico del paese, in un periodo dell’anno già carico di novità e di difficoltà, che corrisponde all’inizio delle scuole e, per i cameresi, al ritorno alla normalità. I costi economici, uniti soprattutto ai costi sociali di questa eventuale scelta, sarebbero stati forse troppo rilevanti. Ma ammesso di voler, tutti assieme, scegliere di andare in questa direzione non ci sarebbe potuto essere pubblico in gran parte del percorso a causa del montaggio delle staccionate, obbligo di Legge. Tanta fatica, e sempre meno pubblico sarebbe potuto accorrere ad incitare i propri beniamini. Anche ammesso di voler pagare questo dazio, la normativa impone una lunghezza complessiva di gara che è già inferiore ad uno solo dei giri del nostro percorso storico. La corsa sarebbe partita dalla piazza e terminata all’Umberto o giù di lì, per capirci».

«Con rammarico, abbiamo preso atto e sottoposto altri scenari alternativi come la pista di atletica ed il passaggio alla corsa in un campo, come avviene ormai in molti palii – ha proseguito Pacileo. In entrambi i casi, purtroppo abbiamo riscontrato diverse criticità che ci hanno costretto a cercare un altro luogo idoneo. La scelta è ricaduta sul campo posto tra via Marè, via Toscanini e via Cantelli. E’ un terreno in parte dell’Aeronautica, ed il Demanio ha accettato di mettercelo a disposizione. Una porzione è invece già di proprietà comunale. Le dimensioni sono congrue, è facilmente raggiungibile perché è vicino al centro, vi sono vie di fuga, punti di appoggio logistico come le scuole medie. Abbiamo parlato con i conduttori e trovato da subito piena disponibilità per mettere a disposizione i terreni, che in questi giorni stanno ricevendo le dovute preparazioni per consentire lo svolgimento del Palio, in piena sicurezza».

«La lunga disanima potrebbe far pensare: “Allora questa è una seconda, terza o addirittura quarta scelta?”. No, quello che è stato raccontato sinora porta alla conclusione esattamente inversa: “Questa è la scelta migliore a nostra disposizione”. Altro che scelte affrettate e senza analizzare a fondo la situazione. La scelta di oggi è sicuramente forte, indotta dall’esterno, da un certo punto la stiamo tutti subendo, con la certezza però, oggi come allora, che questa scelta potrà garantire un futuro al nostro Palio».

«Sappiamo che in tanti non sono d’accordo – ha concluso il primo cittadino – in tanti criticheranno le scelte obbligate, in tanti ci speculeranno a caccia di “like” o consenso. E’ tutto già in conto. Noi però ce l’abbiamo messa tutta, e soprattuto ce la stiamo mettendo tutta, per garantire un futuro al nostro Palio. Se tutti facessimo squadra, se tutti facessimo Comunità, riscoprendo forse anche un senso più profondo della nostra festa patronale, forse dovremmo dare una chance a questo Palio. Che muta la location ma non muta lo spirito».

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Paolo Pavone

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