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La siccità in Piemonte preoccupa sempre di più, si chiede osservatorio crisi idrica

Lago Maggiore ha perso 200 milioni di metri cubi d'acqua e il Po è in secca come a Ferragosto

In Piemonte la siccità sta diventando un serio pericolo per l’intero ecosistema. Nella Regione non piove e non nevica dall’8 dicembre, per questo motivo ha chiesto urgentemente la convocazione di un Osservatorio sulla crisi idrica. Se la situazione non dovesse cambiare a stretto giro, sono destinate a peggiorare «le problematiche, che spazieranno dall’agricoltura al turismo, dalla navigazione all’approvvigionamento di acqua potabile, capitolo quest’ultimo sul quale al momento non sono state segnalate criticità evidenti», ha precisato una nota dell’ente.

«La Regione sta già lavorando con grande attenzione a questo problema che colpisce molti settori della nostra vita e della nostra economia – ha affermato il presidente Alberto Cirio -. Ciò a cui stiamo assistendo, questa siccità così marcata, ci pone davanti a problematiche su cui interverremo in modo incisivo anche attraverso i fondi del PNRR».

Il Piemonte «sta vivendo uno degli inverni più secchi degli ultimi 65 anni, il 4° peggiore dopo il 1989, il 1993 e il 2005 – ha spiegato Angelo Robotto, direttore generale di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) – A gennaio sono caduti 4,8 mm di pioggia a fronte di una media storica del mese di 46 mm. La situazione è difficile e, viste le previsioni per i prossimi giorni, non sembra avere una risoluzione a breve termine». L’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati ha riunito una ‘struttura di comando con Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), Settore Tutela delle acque e Servizi ambientali dell’assessorato regionale all’ambiente.

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