Il tartufo in Finlandia?

Leggendo l’articolo di Carola Mangialardo, mi sono chiesto se i tartufi in Finlandia fossero un portato delle tradizioni italiane e francesi o se facessero parte della cultura locale, legata all’attenzione verso i prodotti del territorio e alla riscoperta del selvatico. Una breve ricerca mi ha rivelato un panorama sorprendentemente ricco: il tartufo cresce anche in Finlandia e, negli ultimi anni, attorno a questo prezioso fungo ipogeo si è sviluppato un piccolo ma vivace movimento di ricerca, coltivazione e valorizzazione gastronomica.

In Finlandia, i tartufi si trovano soprattutto nel sud e nel sud-ovest del Paese, dove il clima è più mite e i terreni calcarei favoriscono la crescita di specie come il Tuber aestivum (tartufo nero estivo) e il Tuber brumale (tartufo invernale). Studi recenti hanno inoltre identificato tartufi selvatici appartenenti a specie come Tuber maculatum e Tuber anniae, a conferma che non si tratta di un organismo “importato”, ma di una presenza naturale, seppur poco conosciuta nel contesto finlandese.

Uno dei centri di riferimento è il Juva Truffle Center, situato a Juva, nel sud-est della Finlandia. Qui si svolgono attività di ricerca scientifica, formazione e sperimentazione agricola, con l’obiettivo di comprendere come le condizioni boreali possano adattarsi alla tartuficoltura. Il centro offre visite guidate, “truffle safari” con cani addestrati e persino piantine di quercia e nocciolo inoculate con micelio di tartufo. Le loro ricerche mostrano che, pur con le dovute cautele dovute al freddo e al gelo invernale, anche la Finlandia può produrre tartufi in modo sostenibile.

Accanto al Juva Truffle Center, opera la Baltic Truffle, un’azienda che si occupa di impiantare tartufaie in Finlandia e nei Paesi baltici. Negli ultimi anni ha creato oltre venti impianti sperimentali con circa 14.000 alberi micorrizati – per lo più querce e noccioli – utilizzando specie come Tuber aestivum e Tuber uncinatum. Anche qui l’obiettivo è duplice: da un lato la produzione, dall’altro la diffusione di una nuova cultura del tartufo nordico, capace di valorizzare la biodiversità locale e di dialogare con le grandi tradizioni europee.

Parallelamente, la ricerca scientifica finlandese si è spinta a mappare la distribuzione dei tartufi selvatici, analizzandone la morfologia e la genetica. Le aree più promettenti sembrano essere quelle attorno a Turku, Tampere e Helsinki, dove alcuni appassionati hanno iniziato a cercare tartufi con cani addestrati, scoprendo che “l’oro nero” può crescere anche tra betulle e pini del Nord.

Non esiste ancora una vera tradizione gastronomica del tartufo finlandese, ma alcuni ristoranti gourmet – soprattutto a Helsinki e Turku – iniziano a inserirlo nei menu, spesso come simbolo di un territorio che si apre all’innovazione senza rinunciare al rispetto per la natura.

In questo senso, il tartufo in Finlandia rappresenta non tanto un’imitazione delle tradizioni italiane o francesi, quanto un nuovo capitolo di una storia comune europea, quella che lega il cibo, la ricerca e l’identità locale.

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Riccardo Milan

Riccardo Milan è professore, giornalista e blogger. Lavora alla scuola alberghiera di Stresa ed è pubblicista dal 1999. Da meno, è blogger con Allappante.it. Si è occupato per anni di cultura materiale, studente, scrittore e docente: vino, birra, gastronomia, cucina per lo più tipica, storia delle tradizioni. Sommelier ed idrosommelier per diletto. Vive sul Lago d’Orta.

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Il tartufo in Finlandia?

Leggendo l’articolo di Carola Mangialardo, mi sono chiesto se i tartufi in Finlandia fossero un portato delle tradizioni italiane e francesi o se facessero parte della cultura locale, legata all’attenzione verso i prodotti del territorio e alla riscoperta del selvatico. Una breve ricerca mi ha rivelato un panorama sorprendentemente ricco: il tartufo cresce anche in Finlandia e, negli ultimi anni, attorno a questo prezioso fungo ipogeo si è sviluppato un piccolo ma vivace movimento di ricerca, coltivazione e valorizzazione gastronomica.

In Finlandia, i tartufi si trovano soprattutto nel sud e nel sud-ovest del Paese, dove il clima è più mite e i terreni calcarei favoriscono la crescita di specie come il Tuber aestivum (tartufo nero estivo) e il Tuber brumale (tartufo invernale). Studi recenti hanno inoltre identificato tartufi selvatici appartenenti a specie come Tuber maculatum e Tuber anniae, a conferma che non si tratta di un organismo “importato”, ma di una presenza naturale, seppur poco conosciuta nel contesto finlandese.

Uno dei centri di riferimento è il Juva Truffle Center, situato a Juva, nel sud-est della Finlandia. Qui si svolgono attività di ricerca scientifica, formazione e sperimentazione agricola, con l’obiettivo di comprendere come le condizioni boreali possano adattarsi alla tartuficoltura. Il centro offre visite guidate, “truffle safari” con cani addestrati e persino piantine di quercia e nocciolo inoculate con micelio di tartufo. Le loro ricerche mostrano che, pur con le dovute cautele dovute al freddo e al gelo invernale, anche la Finlandia può produrre tartufi in modo sostenibile.

Accanto al Juva Truffle Center, opera la Baltic Truffle, un’azienda che si occupa di impiantare tartufaie in Finlandia e nei Paesi baltici. Negli ultimi anni ha creato oltre venti impianti sperimentali con circa 14.000 alberi micorrizati – per lo più querce e noccioli – utilizzando specie come Tuber aestivum e Tuber uncinatum. Anche qui l’obiettivo è duplice: da un lato la produzione, dall’altro la diffusione di una nuova cultura del tartufo nordico, capace di valorizzare la biodiversità locale e di dialogare con le grandi tradizioni europee.

Parallelamente, la ricerca scientifica finlandese si è spinta a mappare la distribuzione dei tartufi selvatici, analizzandone la morfologia e la genetica. Le aree più promettenti sembrano essere quelle attorno a Turku, Tampere e Helsinki, dove alcuni appassionati hanno iniziato a cercare tartufi con cani addestrati, scoprendo che “l’oro nero” può crescere anche tra betulle e pini del Nord.

Non esiste ancora una vera tradizione gastronomica del tartufo finlandese, ma alcuni ristoranti gourmet – soprattutto a Helsinki e Turku – iniziano a inserirlo nei menu, spesso come simbolo di un territorio che si apre all’innovazione senza rinunciare al rispetto per la natura.

In questo senso, il tartufo in Finlandia rappresenta non tanto un’imitazione delle tradizioni italiane o francesi, quanto un nuovo capitolo di una storia comune europea, quella che lega il cibo, la ricerca e l’identità locale.

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Riccardo Milan

Riccardo Milan è professore, giornalista e blogger. Lavora alla scuola alberghiera di Stresa ed è pubblicista dal 1999. Da meno, è blogger con Allappante.it. Si è occupato per anni di cultura materiale, studente, scrittore e docente: vino, birra, gastronomia, cucina per lo più tipica, storia delle tradizioni. Sommelier ed idrosommelier per diletto. Vive sul Lago d’Orta.