Nel decimo anniversario della scomparsa di Sebastiano Vassalli, lo scrittore novarese più conosciuto e tradotto all’estero, Roberto Cicala – editore, docente universitario e suo grande estimatore – gli dedica un libro che è insieme omaggio, analisi e racconto di una vita.
Pubblicato da Il Mulino, il volume s’intitola “Raccontare l’Italia. I libri di una vita di Sebastiano Vassalli” ed è, come suggerisce il titolo, una vera e propria biografia letteraria: un viaggio attraverso le opere di Vassalli per comprendere il modo in cui, romanzo dopo romanzo, lo scrittore ha saputo raccontare il carattere degli italiani, con le loro virtù e le loro contraddizioni.
L’anteprima nazionale si è svolta a Novara, al Liceo delle Scienze Umane “Bellini”, dove Cicala ha dialogato con il pubblico e con i docenti, proponendo anche un percorso didattico che attraversa i testi di Vassalli e i loro grandi temi: l’odio, la guerra, la pace, la ricerca di senso attraverso la parola.
Il titolo del libro prende spunto da una frase che chiude Io, Partenope, l’ultimo romanzo che Vassalli consegnò alle stampe poco prima di morire: «Io ho raccontato l’Italia». Le prime cinquanta pagine del volume ripercorrono la formazione umana e culturale dello scrittore, nata e cresciuta a Novara: da quel numero 1 di via dei Caccia, sopra il Teatro Faraggiana, dove visse da bambino con le zie e da dove vide, dalle finestre del terzo piano, la strage fascista di piazza Cavour. Gli anni al Morandi, poi al Ginnasio-Liceo Carlo Alberto, e infine la giovinezza da insegnante a Casa Bossi, la dimora antonelliana che avrebbe ispirato uno dei suoi romanzi più intensi, Cuore di pietra.
Nel suo racconto, Cicala ricorda anche l’amicizia con Giulio Bollati, il grande editore che lo incoraggiò a scrivere e gli commissionò i primi libri. Prima di fondare la Bollati Boringhieri e guidare Einaudi, Bollati era stato impiegato di una società elettrica proprio a Novara: un dettaglio che restituisce il legame profondo tra lo scrittore e la sua città.
Con alcune pagine inedite di Vassalli, il saggio di Cicala restituisce il ritratto di un autore di romanzi storici che si è formato sui libri e ha creduto nella letteratura come tentativo umano e morale di dare senso alla storia – senza moralismi, ma attraverso il racconto degli uomini e delle donne nel tempo. Degli italiani, soprattutto: per come sono stati e per come, in fondo, continuano a essere.
 
								 
								 
															 
 
				





 
															 
				








