La questione del taglio alle ore di assistenza scolastica agli alunni disabili si è risolta in meno di due giorni. È stato infatti il sindaco Alessandro Canelli, durante il presidio delle educatrici sotto Palazzo Cabrino, a convocare la segretaria generale e a dare indicazioni chiare: entro fine settimana saranno ripristinate tutte le ore dello scorso anno, circa 2.500, eliminando quindi le quasi 300 ore che finora mancavano.
«Canelli ci ha detto che da gennaio, con la nuova gara d’appalto, non solo confermerà le ore ma valuterà anche un incremento in relazione all’aumento degli utenti – ha spiegato il segretario Fp Cgil, Paolo Del Vecchio –. Dunque obiettivo raggiunto grazie alla mobilitazione. Per questo abbiamo sospeso lo stato di agitazione, certi che il Comune farà quello che ha promesso entro lunedì sera».
Il sindacato rivendica il risultato come frutto della protesta, ma ancora una volta è stato il primo cittadino a buttare acqua sul fuoco intervenendo in prima persona per chiudere la partita.
È bene precisare, però, che poco prima dell’inizio del presidio, l’assessora all’Istruzione Giulia Negri aveva già dichiarato a La Voce: «Non ci sono ripercussioni sul monte ore delle educatrici. Aspettiamo solo di avere il piano definitivo dalle scuole entro la fine della settimana. Le ore mancanti saranno eliminate e si arriverà al monte ore dello scorso anno. Succede così ogni anno».
Già nel pomeriggio i consiglieri del Pd l’avevano attaccata duramente parlando di «inadeguatezza» e hanno contestato la mancata discussione in commissione. Negri ha replicato: «In quella sede nessuno di loro mi ha rivolto una domanda su questo argomento».
La vicenda si conclude con l’impegno del sindaco e la sospensione della protesta, ma mette ancora in luce un copione che a Palazzo Cabrino si ripete: la tensione si alza, interviene il sindaco, la soluzione arriva.