Un luogo dove si lavano i panni, ma soprattutto dove si ricostruiscono vite. È stata inaugurata oggi, 14 luglio, in via Alcarotti 1a, la lavanderia sociale LavaLes, un progetto che unisce impresa, solidarietà e speranza. Un luogo nato per offrire una vera opportunità a donne che hanno vissuto situazioni difficili, spesso segnate dalla violenza, dal disagio e dallo sfruttamento. L’iniziativa è parte del progetto “Panni sporchi in famiglia… laviamoli insieme” promosso da Liberazione e Speranza s.c.s., con il supporto concreto di Intesa Sanpaolo e CESVI.
«Questo progetto nasce da un sogno – ha raccontato Elia Impaloni, presidente di Liberazione e Speranza – quello di dare un’opportunità di lavoro a chi vive una condizione di fragilità, riuscendo a integrare l’aspetto lavorativo con il tempo della vita quotidiana. Volevamo costruire qualcosa che non fosse solo un posto dove lavorare, ma uno spazio in cui le persone potessero sentirsi valorizzate. Oggi quel sogno diventa realtà».
La lavanderia non è solo un servizio aperto alla cittadinanza: è anche un’occasione di formazione. A settembre partiranno infatti corsi per ottenere qualifiche professionali: «L’obiettivo – ha proseguito Impaloni – è rendere queste donne protagoniste vere, capaci di affrontare il futuro con competenze, dignità e autonomia economica». Il progetto prevederà anche l’acquisto di un’autovettura, fondamentale per il ritiro dei capi direttamente a domicilio, permettendo così di offrire un servizio di lavanderia e stireria con ritiro e consegna direttamente a casa.
«Dal 2021, con il programma Formula, abbiamo sostenuto oltre 170 realtà in Italia – ha spiegato Giorgio Filardo, direttore dell’area exclusive Piemonte Nord di Intesa Sanpaolo – perché crediamo che sia fondamentale offrire strumenti concreti a chi vive una situazione di difficoltà. Siamo felici di poter continuare a farlo, anche qui a Novara». A fargli eco è stata Gaia Ferrari, programme officer di CESVI: «Il nostro ruolo è trovare progetti che siano davvero solidi, accompagnarli nella crescita e fare in modo che abbiano un impatto duraturo. ‘LavaLes’ è un bellissimo esempio di come il sociale e l’imprenditoriale possano camminare insieme».
Alla cerimonia era presente anche il prefetto Francesco Garsia, che ha sottolineato come questo progetto si inserisca nel più ampio lavoro di contrasto allo sfruttamento lavorativo e alla tratta: «Liberazione e Speranza da tempo lavora accanto alle donne vittime di violenza e sfruttamento. ‘LavaLes’ rappresenta un passo importante verso un vero riscatto sociale ed è un servizio che reputo fondamentale e che continuerà a ricevere da parte nostra il massimo supporto».
Anche il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha voluto rimarcare l’importanza del progetto: «Liberazione e Speranza lavora da 25 anni con una rete solida sul territorio. La violenza di genere è un fenomeno che purtroppo continua ad aumentare e proprio per questo dobbiamo continuare ad alzare il livello di attenzione e di sensibilizzazione».
La lavanderia è stata realizzata anche grazie ai fondi raccolti sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo: oltre 100.000 euro raccolti in pochi mesi, grazie alla generosità di cittadini, aziende e della stessa banca, che ha contribuito direttamente con parte dei proventi di vendite online. Oggi “LavaLes” apre le sue porte a tutta la città. Un luogo in cui non si lavano solo indumenti, ma dove si rimettono in moto speranze, si costruisce futuro e si restituisce dignità.
La lavanderia sarà aperta da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 13.