Doppio corteo per il Primo Maggio a Novara dove per le vie del centro hanno sfilato centinaia di cittadini, lavoratrici e lavoratori, al fianco dei sindacati CGIL, CISL e UIL, ma anche un contro corteo organizzato da Lotta Comunista e il circolo operaio. Al centro delle rivendicazioni dei sindacati: il diritto a un lavoro sicuro, dignitoso e stabile.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha visitato Novara e il corteo è pur ringraziato pubblicamente dal palco, non è intervenuto. La sua presenza non ha fermato il forte messaggio lanciato dalle sigle confederali, che hanno ribadito la necessità di un confronto urgente e strutturato con le istituzioni.
«Uniti per un lavoro sicuro, non povero e non precario» è stato il filo conduttore degli interventi, che hanno posto al centro l’urgenza di mettere fine alla scia di morti sul lavoro. «Morire mentre si lavora è uno scandalo inammissibile per un Paese civile – hanno dichiarato dal palco i sindacati –. Ogni lavoratore ha diritto di tornare a casa, perché di lavoro si vive, non si muore».
Le richieste avanzate dai sindacati includono un aumento dei controlli nei luoghi di lavoro, un rafforzamento della formazione sulla sicurezza e la partecipazione attiva delle istituzioni, affinché la prevenzione diventi una priorità quotidiana. «Serve un’alleanza virtuosa tra tutte le parti – hanno ribadito i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL –. La sicurezza deve essere un diritto garantito e condiviso».
Il corteo si è concluso tra gli applausi dei presenti, con un ringraziamento collettivo a tutti i partecipanti e alle istituzioni locali. Ma resta forte la richiesta: la sicurezza sul lavoro non può essere un tema da celebrare solo il Primo Maggio, ma una battaglia da portare avanti ogni giorno.