Due piante, una secolare e maestosa, dall’aria solida e paziente ma anche un po’ severa; l’altra più giovane e sbarazzina che si erge dritta protendendo, quasi in un inno, le fronde verso il cielo.
Nessun intervento “umano”, nessun “esperimento”: forse (sarebbe questa la spiegazione più accreditata), solo il casuale passaggio di un uccello che in volo ha lasciato cadere un nocciolo di ciliegio nell’incavo del tronco del gelso. E poi il tempo, la tenacia e la natura hanno fatto tutto il resto, realizzando una perfetta convivenza, all’insegna dell’equilibrio e della sintonia. (Nella foto il particolare del tronco del ciliegio in mezzo ai “bracci” del gelso)
E non bisogna andare neppure tanto lontano per vedere questa rarità: il “bialbero” è a Casorzo, uno dei tanti piccoli paesi che punteggiano le dolci colline del Monferrato astigiano, dove il tempo sembra scorrere più lento e dove tutto è scandito dal ritmo delle stagioni.
Trovarlo non è difficile. In paese tutti sono più che disponibili a dare indicazioni, anche perché ormai il bialbero è diventato meta di moltissimi turisti e curiosi.
In estate le rigogliose chiome di entrambe le piante confondono e nascondono bene il loro “segreto”; occorre andare proprio sotto, vicinissimi all’imponente tronco del gelso, alzare lo sguardo per vedere quell’altro tronco, dritto e più liscio, che cresce al suo interno.
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