«Ci troviamo come sulla cresta di una montagna. Bisogna mantenere alta la concentrazione, perché basta davvero nulla per precipitare». Da appassionato anche di alpinismo usa questa metafora Roberto Di Muto, presidente della Pallavolo Galliate, per illustrare la situazione attuale del club, ma più in generale dello sport cosiddetto “minore”. Quella che doveva essere, nelle intenzioni dei dirigenti (oltre a Di Muro un’altra figura “storica” del volley galliatese come Maurizio Bazzoni), la stagione del rilancio rischia di tramutarsi in un anno buoi per le note vicende legate al Covid.
A qualche anno dalla fine della bella avventura della squadra femminile che, sotto la presidenza di Gianni Zorzetto e con il marchio “Dkc”, era arrivata a sfiorare ai playoff la promozione in B1, il movimento pallavolistico locale si era rimesso in moto quasi da zero, puntando decisamente sul vivaio.
«Oltre al settore giovanile – spiega Di Muro – quest’anno avevamo impostato la stagione per allestire quattro formazioni, due maschili e altrettante femminili, in modo che ciascuno dei due settori partecipasse a un campionato Fipav (la Prima divisione, ndr) e a uno amatoriale. Il perdurare delle incertezze dal punto di vista sanitario e le conseguenti limitazioni ci hanno suggerito di limitare la nostra presenza ai soli tornei federali, con una squadra maschile affidata ad Alberto Colombo e una femminile guidata da Matteo Bobbio».
Pur se a fatica, ma nell’assoluto rispetto dei protocolli stabiliti, «stiamo lavorando nell’oggettiva difficoltà di dover far allenare i ragazzi in gruppi non superiori alle dodici persone. La situazione attuale è purtroppo questa, sperando davvero che non si arrivi a una nuova chiusura, perché in quel caso rialzarsi un’altra volta sarebbe davvero difficile».
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