Trecate, il centrodestra prova a ripartire. Giordano (Lega): «Binatti? Si calmi, serve discontinuità e un progetto credibile»

Il segretario provinciale del Carroccio detta la sua linea in vista delle amministrative 2026: «Non è impossibile vincere. Serve serenità, non battibecchi»

È da mesi che il centro destra a Trecate vive in una sorta di limbo politico. Da quando, a giugno, la giunta di Federico Binatti è caduta per mano di Fratelli d’Italia – partito dell’ex sindaco – la città, storicamente considerata un fortino della coalizione, si ritrova commissariata e attraversata da una guerra tra alleati. L’ex primo cittadino continua a firmare comunicati a nome di Fratelli d’Italia, spesso su temi amministrativi, come se nulla fosse cambiato, senza che da parte della segreteria del partito sia mai arrivata una smentita. Anzi: ultimamente a firmare le note è la sua fedelissima ex assessora Rosa Criscuolo, che in pochi giorni ne ha diffuse due sullo stesso argomento, chiedendo chiarimenti al candidato sindaco del centrosinistra su presunti appoggi da parte dell’estrema sinistra. Un segnale che lascia intendere la volontà di continuare a esercitare una propria leadership.

In questo quadro confuso, la Lega tenta di riportare concretezza in vista delle amministrative 2026 e il segretario provinciale Massimo Giordano non usa giri di parole: serve voltare pagina.

Segretario Giordano, partiamo da Binatti: che ruolo potrà avere nel futuro del centrodestra a Trecate?
Gli consiglierei di stare un attimo tranquillo. Se vogliamo avere una speranza di vincere, dobbiamo dare un segnale di discontinuità. L’amministrazione si è logorata, ora serve un candidato forte, credibile, capace di unire. Abbiamo già qualche nome, ma prima di tutto bisogna ricostruire un gruppo: il passato ha lasciato tossine e occorre guardare avanti, a un progetto della Trecate 2031. Alla gente interessa il futuro, non i continui battibecchi.

In molti leggono in questa crisi un segnale di declino del centrodestra locale. Condivide?
Trecate resta un territorio a prevalenza di centrodestra, ma non possiamo presentarci come se nulla fosse. Serve un progetto nuovo, con persone serie e con una visione concreta. Dobbiamo trasmettere serenità, non rabbia: il cittadino è stanco dei botta e risposta tra partiti.

Eppure il centrodestra appare ancora diviso, con Forza Italia che aveva posto un veto su Binatti e Fdi che continua a muoversi in autonomia.
È il momento della responsabilità. Bisogna smettere di guardare indietro e tornare a lavorare insieme. Nessuno vincerà da solo: serve una coalizione vera, non una sommatoria di sigle.

Il centrosinistra ha già presentato il suo candidato, Raffaele Sacco. Come valuta questa mossa?
È una mossa furba, sono partiti presto. Sacco non lo conosco personalmente, mi dicono che sia molto serio. Credo, però, che abbia poca energia politica, e in uno schieramento così frastagliato ci voleva più leadership. Questo, paradossalmente, dà a noi una speranza in più di poter vincere».

Quanto peserà l’esito di Trecate sulle comunali di Novara del 2027?
«Per nulla. Novara è la città più importante del centrodestra in Piemonte, ha un valore politico diverso. A Trecate partiamo da una situazione complicata, da un’amministrazione caduta, ma non dobbiamo espugnare un territorio: dobbiamo semplicemente portare lì lo spirito di Novara. Non è impossibile vincere, ma non dobbiamo sbagliare niente.

Nelle parole di Giordano si legge, dunque, l’intenzione di riportare ordine in una coalizione divisa, ma anche la consapevolezza che, per farlo, servirà più che un candidato: servirà un racconto politico nuovo, capace di superare personalismi e nostalgie.

Un compito tutt’altro che semplice, visto che i battibecchi evocati dal segretario leghista riguardano anche il suo stesso partito. Negli ultimi mesi, infatti, la Lega trecatese è stata attraversata da tensioni interne che hanno riguardato tutta la coalizione: l’ex assessore Alessandro Pasca in aperta polemica con l’ex capogruppo – poi espulso – Mattia Felicetta, mentre Mauro Bricco, anche lui ex consigliere del Carroccio, dopo aver lasciato la maggioranza lo scorso anno per approdare nel Gruppo misto, non ha mai smesso di criticare pubblicamente Binatti e ogni sua nuova uscita.

Segnali di un centrodestra ancora lontano da una sintesi, dove le ferite del passato continuano a pesare più dei programmi per il futuro.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Trecate, il centrodestra prova a ripartire. Giordano (Lega): «Binatti? Si calmi, serve discontinuità e un progetto credibile»

Il segretario provinciale del Carroccio detta la sua linea in vista delle amministrative 2026: «Non è impossibile vincere. Serve serenità, non battibecchi»

È da mesi che il centro destra a Trecate vive in una sorta di limbo politico. Da quando, a giugno, la giunta di Federico Binatti è caduta per mano di Fratelli d’Italia – partito dell’ex sindaco – la città, storicamente considerata un fortino della coalizione, si ritrova commissariata e attraversata da una guerra tra alleati. L’ex primo cittadino continua a firmare comunicati a nome di Fratelli d’Italia, spesso su temi amministrativi, come se nulla fosse cambiato, senza che da parte della segreteria del partito sia mai arrivata una smentita. Anzi: ultimamente a firmare le note è la sua fedelissima ex assessora Rosa Criscuolo, che in pochi giorni ne ha diffuse due sullo stesso argomento, chiedendo chiarimenti al candidato sindaco del centrosinistra su presunti appoggi da parte dell’estrema sinistra. Un segnale che lascia intendere la volontà di continuare a esercitare una propria leadership.

In questo quadro confuso, la Lega tenta di riportare concretezza in vista delle amministrative 2026 e il segretario provinciale Massimo Giordano non usa giri di parole: serve voltare pagina.

Segretario Giordano, partiamo da Binatti: che ruolo potrà avere nel futuro del centrodestra a Trecate?
Gli consiglierei di stare un attimo tranquillo. Se vogliamo avere una speranza di vincere, dobbiamo dare un segnale di discontinuità. L’amministrazione si è logorata, ora serve un candidato forte, credibile, capace di unire. Abbiamo già qualche nome, ma prima di tutto bisogna ricostruire un gruppo: il passato ha lasciato tossine e occorre guardare avanti, a un progetto della Trecate 2031. Alla gente interessa il futuro, non i continui battibecchi.

In molti leggono in questa crisi un segnale di declino del centrodestra locale. Condivide?
Trecate resta un territorio a prevalenza di centrodestra, ma non possiamo presentarci come se nulla fosse. Serve un progetto nuovo, con persone serie e con una visione concreta. Dobbiamo trasmettere serenità, non rabbia: il cittadino è stanco dei botta e risposta tra partiti.

Eppure il centrodestra appare ancora diviso, con Forza Italia che aveva posto un veto su Binatti e Fdi che continua a muoversi in autonomia.
È il momento della responsabilità. Bisogna smettere di guardare indietro e tornare a lavorare insieme. Nessuno vincerà da solo: serve una coalizione vera, non una sommatoria di sigle.

Il centrosinistra ha già presentato il suo candidato, Raffaele Sacco. Come valuta questa mossa?
È una mossa furba, sono partiti presto. Sacco non lo conosco personalmente, mi dicono che sia molto serio. Credo, però, che abbia poca energia politica, e in uno schieramento così frastagliato ci voleva più leadership. Questo, paradossalmente, dà a noi una speranza in più di poter vincere».

Quanto peserà l’esito di Trecate sulle comunali di Novara del 2027?
«Per nulla. Novara è la città più importante del centrodestra in Piemonte, ha un valore politico diverso. A Trecate partiamo da una situazione complicata, da un’amministrazione caduta, ma non dobbiamo espugnare un territorio: dobbiamo semplicemente portare lì lo spirito di Novara. Non è impossibile vincere, ma non dobbiamo sbagliare niente.

Nelle parole di Giordano si legge, dunque, l’intenzione di riportare ordine in una coalizione divisa, ma anche la consapevolezza che, per farlo, servirà più che un candidato: servirà un racconto politico nuovo, capace di superare personalismi e nostalgie.

Un compito tutt’altro che semplice, visto che i battibecchi evocati dal segretario leghista riguardano anche il suo stesso partito. Negli ultimi mesi, infatti, la Lega trecatese è stata attraversata da tensioni interne che hanno riguardato tutta la coalizione: l’ex assessore Alessandro Pasca in aperta polemica con l’ex capogruppo – poi espulso – Mattia Felicetta, mentre Mauro Bricco, anche lui ex consigliere del Carroccio, dopo aver lasciato la maggioranza lo scorso anno per approdare nel Gruppo misto, non ha mai smesso di criticare pubblicamente Binatti e ogni sua nuova uscita.

Segnali di un centrodestra ancora lontano da una sintesi, dove le ferite del passato continuano a pesare più dei programmi per il futuro.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore