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Il consiglio comunale inciampa su una data

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Il consiglio comunale inciampa su una data. La lunga maratona cominciata questa mattina a Palazzo Cabrino e dedicata all’approvazione del Documento unico di programmazione 2020-2022, dopo meno di un’ora dall’inizio della discussione si è arenata su una data.

A sollevare la questione è stato il consigliere del Pd Nicola Fonzo, evidenziando come del testo allegato si parlasse di anno 2018 al futuro: «Avete fatto – ha detto l’ex vicesindaco rivolto tanto ai banchi della giunta quanto a quelli dei consiglieri di minoranza – una mera operazione copia incolla, senza nemmeno scomodarvi a rileggerla».

 

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Grande imbarazzo in aula, con una duplice sospensione dei lavori per cercare di uscire dall’impasse. E non è servito neppure l’intervento del segretario generale a tamponare la situazione. Dopo un paio d’ore, dove non sono mancati toni accesi fra gli opposti schieramenti, l’assessore al Bilancio, Silvana Moscatelli, ha potuto dare inizio all’illustrazione del documento 2020, che pareggia su oltre 322 milioni di euro, specificando, insieme al sindaco Alessandro Canelli, gli interventi previsti in ogni settore.

Ad aprire il dibattito, che ha preceduto l’esame degli 82 emendamenti che ha preceduto il voto finale, è stato ancora Fonzo, parlando di «poca credibilità nei confronti dei cittadini. Entrando poi nel merito, mancano scelte strategiche, come quella di aver abbandonato il progetto di recupero delle caserma. Poi sarebbe tempo di pensare a una Fondazione unica per la cultura».

«Potrei affermare di essere soddisfatto – ha poi aggiunto il collega di gruppo ed ex primo cittadino Andrea Ballaré – perché da parte di questa amministrazione vengono portate avanti alcune nostre scelte. Però attraverso un evidente provincialismo e con tanta paura. Noi avevamo le idee ma non le risorse, voi il contrario».

Pronta la replica della maggioranza con Valter Mattiuz: «Approviamo in pieno le scelte e l’operato della giunta. A differenza vostra, quando nell’ultimo periodo avevate perso qualche “pezzo”, possiamo dire di esserci addirittura allargati organicamente e in termini consenso. Respingiamo inoltre quanto da voi affermato che si tratti di un bilancio elettorale».

Ancora dalle minoranze per la grillina Paola Vigotti si fa fatica «a dare una percezione temporale e molti dubbi rimangono», mentre per l’esponente dem Milù Allegra «appare difficile dare un titolo a questo documento. È un bilancio corposo, ma povero dal punto vista delle idee. Non potete accusarci di non essere costruttivi se poi non accogliete nessun nostro emendamento».

«Non è vero che non pensiamo al domani – ha ribattuto il leghista Flavio Freguglia – prima abbiamo dovuto guardare al ieri e rimediare agli errori del passato».

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